In Tv la storia del postino che porta le medicine attraverso i boschi

CLAUT. Anche nel terzo millennio, nonostante i grandi cambiamenti tecnologici la figura del portalettere continua a essere di grande attualità.
Accanto alla borsa di lettere portata a tracolla, oggi il postino dispone anche di computer palmare e garantisce ai cittadini nuovi e moderni servizi.
Tuttavia deve essere sempre pronto a raggiungere anche le zone più impervie e difficili con qualsiasi a mezzo e qualsiasi clima, magari con i rampini o con le “ciaspole”.
Francesco Dante, portalettere in servizio nel comprensorio di Claut, che assicura il recapito anche per le località di Cimolais, Erto e Casso e altre frazioni, porta anche a domicilio dei farmaci alle famiglie che vivono in case non servite da una viabilità normale.

Dalla signora Jole, a Erto, il recapito dei medicinali avviene da anni attraverso un impervio sentiero disegnato in un bosco: non ci sono carrarecce o strade bianche per raggiungere la famiglia che vive isolata in un paesaggio antico.
Francesco Dante, assieme a una collega che recapita la posta a Venezia, è stato ospite oggi a Rai Uno mattina, per parlare del proprio mestiere e di come, in diverse parti del Paese, il recapito della posta avvenga quotidianamente in zone difficili, selvagge, disagiate.
Durante il programma, mentre Francesco commentava il proprio servizio, scorrevano sullo schermo le immagini dei colleghi di Claut, delle montagne circostanti Erto sotto una pioggia battente, il sorriso della signora Jole alla quale Francesco porta, come continua a fare da anni, i farmaci necessari per la medesima stradina nella boscaglia.
Immagini di un quotidiano per molti inimmaginabile, dove l’uomo continua a svolgere il proprio lavoro in condizioni ben lontane dalle comodità e contiguità urbane, e dove comunque il dialogo tra le persone assume ancora un valore prezioso e insostituibile.
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