In pensione la memoria storica di Anatomia patologica

Quando approdò al reparto di Anatomia patologica aveva appena 15 anni e mezzo, troppo giovane per essere assunta dall’ospedale di Udine. Fu Lodovico Mencarelli, primo primario del reparto ospedaliero

Quando approdò al reparto di Anatomia patologica aveva appena 15 anni e mezzo, troppo giovane per essere assunta dall’ospedale di Udine. Fu Lodovico Mencarelli, primo primario del reparto ospedaliero (vi lavorò dal 1943 al 1965) e pagarle lo stipendio fino al 1968, quando, raggiunti i 18 anni, fu assunta. Silva Arpinelli è diventata la memoria storica di quel reparto e ha “tenuto a battesimo” tutti i primari che vi si sono succeduti.

Non è stato facile per molti, in primis per il dottor Stefano Pizzolitto, primario del reparto ospedaliero, salutare il capotecnico, che, dopo 50 anni di attività, ha lasciato il lavoro per andare in pensione.

Una professionalità acquisita sul campo, anche se il suo percorso di studi non lasciava ipotizzare una carriera simile, oggi infatti per ricoprire quell’incarico oltre alla laurea in scienze tecnologiche di laboratorio o biomediche è necessario un master.

Correva l’anno 1961 quando Silvia Arpinelli arrivò. «Il dottor Mencarelli – ricorda Pizzolitto – morì mentre era impegnato a fare una relazione a un congresso che parlava di aneurisma disseccante, colpito proprio da questa patologia. Gli subentrò Beniamino Antoci, nobiluomo veneziano che, dal 1965 al 1991, ha lavorato a fianco di Siva Arpinelli». Con il subentro della facoltà di medicina l’istituto passò nelle mani di Carlo Alberto Beltramini, ordinario di Medicina legale. Pizzolitto ha cominciato a lavorare nel reparto di anatomia patologica creato dall’Azienda ospedaliera il 3 luglio 2000 come primario.

«Inutile dire che ha tenuto a battesimo anche me – spiega Pizzolitto –. Ho lavorato con lei per 25 anni, di cui 12 in veste di primario. Collaboratrice insostituibile dal punto di vista professionale ed etico, ha saputo diventare un punto di riferimento per il suo modo di lavorare, di rapportarsi alle persone. Importante anche l’impegno e il contributo che ha garantito nel processo di accreditamento all’eccellenza Joint commission international ottenuto mese di dicembre 2010 l’Azienda Ospedaliero Universitaria Santa Maria della Misericordia» conclude Pizzolitto.

Al padiglione delle nuove mediche l’équipe del dottor Pizzolitto ha salutato la storica collaboratrice con affetto, archiviando una pagina di storia dell’ospedale. (a.c.)

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