In mille ai funerali di Vincenzo Capezzuto

SAN QUIRINO. Alle 14, un’ora prima dell’inizio della cerimonia, la piazza e le vie circostanti erano stracolme di auto. In tanti si sono ritrovati ieri a San Quirino a rendere l’estremo saluto a Vincenzo Capezzuto, il carabiniere di 35 anni di Vajont vinto dal male. Più di un migliaio di persone.
In chiesa ad attendere il feretro tre sacerdoti che hanno contrappuntato l’esistenza del giovane: il parroco di San Quirino, don Aniceto, quello di Vajont, don Gastone e il cappellano dell’Arma, don Albino. È spettato a quest’ultimo il compito di celebrare le esequie, ricordando come «in momenti così terribili è meglio affidarsi al silenzio piuttosto che alle parole». «Vedere così tanta gente riunita è la testimonianza più bella che Vincenzo ha affidato ai nostri cuori – ha affermato il cappellano militare – Non lasciamoci vincere dai rimorsi di non avergli voluto abbastanza bene o dall’angoscia della malattia che lo ha colpito. In questi attimi dobbiamo essere tutti come una fiammella che, per quanto piccola, è in grado di illuminare il buio pesto e il freddo intenso. Cristo è stato in silenzio, poi ha pianto e poi ha compiuto gesti semplici e amorevoli di fronte alla morte dell’amico Lazzaro: imitiamolo nella preghiera, sapendo che Vincenzo ora è in pace insieme a Maria Virgo fidelis, la patrona dell’Arma». Dall’assemblea è scaturito un lungo applauso, diretto a un compagno, a un amico e a un collega che non c’è più e che tutti ricordano con affetto.
Il sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia, e don Aniceto hanno, quindi, tratteggiato la figura del giovane, trasferitosi qualche anno fa in paese (alle esequie erano presenti anche il vicesindaco di Vajont Virgilio Barzan e il primo cittadino di Spilimbergo Renzo Francesconi). Il generale Carmine Adinolfi, comandante interregionale dei carabinieri, si è successivamente rivolto alla moglie e al figlio. «A voi, ai genitori e ai fratelli di Vincenzo, voglio dire grazie per averci dato un bravo ragazzo che ha reso onore all’Arma – ha detto dal pulpito l’alto ufficiale – Si è sempre comportato in modo ineccepibile e ha dimostrato umanità e attaccamento alla divisa. Sapete che nei carabinieri avrete sempre una seconda famiglia su cui contare».
Al termine della cerimonia, dal sagrato sono stati lanciati in aria alcuni palloncini bianchi. «Le maestre dell’asilo hanno voluto salutare uno speciale papà» ha spiegato il parroco dopo la lettura della preghiera del carabiniere.
Capezzuto era nell’Arma dal 2004 e operava nella stazione di Spilimbergo dal 2011.
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