In marcia contro l’inceneritore
La protesta di Manzano, Buttrio e Pavia di Udine. Mascherine sulla bocca e tanti striscioni

MANZANO. Mascherine davanti alla bocca e cartelli in mano con frasi di protesta. Così la popolazione di Manzano, Buttrio e Pavia di Udine ha sfilato per le vie del capoluogo del Distretto della sedia per manifestare il proprio dissenso dinanzi alla richiesta avanzata dalla proprietà dell’inceneritore alla Regione di inserire nuovi codici da bruciare, tra cui la plastica. Per i residenti lo smaltimento di ulteriori rifiuti porterebbe all’aumento nell’aria dei livelli di diossina. La gente ha paura e lo ha esposto a chiare lettere con gli striscioni molti dei quali appesi lungo i muri di cinta di alcune abitazioni. “La plastica non si brucia, si ricicla”. “Distanza di sicurezza 1000 metri, distanza reale 200 metri. Chi ci tutela? ” “Respirare o non respirare, questo è il problema” e ancora “Basta esperimenti sulla nostra pelle”, “Diossina: esiste il vaccino2? ”: sono questi alcuni dei cartelli apparsi durante la marcia contro l’inceneritore che ha preso il via dal piazzale dell’ex Lidl in via del Cristo e si è conclusa davanti al contestato impianto. La telenovela, nel frattempo, rischia di allungarsi.
La conferenza dei servizi programmata per il 3 ottobre è stata spostata al 25 perché coincideva con la riunione di giunta regionale. «Questo non ci fermerà – hanno detto al termine della manifestazione i comitati –. Continueremo a far sentire la nostra voce fino a quando avremo ragione». «Abbiamo il diritto di protestare. Si sente la puzza fino a Manzano e non è giusto – questi alcuni dei commenti raccolti tra la gente –. Abbiamo paura per i nostri nipoti. Dobbiamo salvaguardare le nostre vite e quelle di chi verrà dopo di noi. Il business di pochi ricade sulle spalle di tanti. Noi non ci sentiamo sicuri a casa nostra. E i proprietari di quell’inceneritore non hanno certo bisogno di quei soldi per vivere». In prima fila anche tanti bambini, studenti delle primarie, che hanno realizzato disegni e cartelli.
La protesta ha ottenuto anche la solidarietà di alcuni esponenti della giunta di Pradamano giunti fino a Manzano. Accanto a loro a parlare ai cittadini davanti all’impianto di smaltimento è stato il sindaco di Manzano, Mauro Iacumin, presente insieme all’assessore alla pianificazione, Carlo Palazzolo e all’assessore ai lavori pubblici, Angelica Citossi. Tra la folla anche il capogruppo di “Progetto Manzano”, Lorenzo Alessio. Il primo cittadino nel corso della prima conferenza dei servizi ha già espresso la propria contrarietà all’immissione di quel codice di rifiuti contenente la plastica. Mercoledì scorso ha anche fatto pressing sull’assessore regionale all’ambiente Sara Vito cercando di portare le proprie perplessità. «Abbiamo segnalato i frequenti spegnimenti e riavvii dell’impianto – ha detto Iacumin –. Noi abbiamo chiesto di valutare, prima di implementare i codici, lo stato di funzionamento dell’impianto. Nella conferenza dei servizi ci saranno anche Arpa e Azienda sanitaria e chiediamo che gli altri enti regionali si esprimano e che non ci sia un silenzio assenso. Siamo vicini a tutta la popolazione, non solo di Manzinello dove è posizionato l’impianto, perché l’aria è di tutti».
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