In Fvg servono strutture per i test: c'è sempre più gente in isolamento

UDINE. Negli ultimi giorni il numero delle persone in isolamento fiduciario è aumentato del 22 per cento. Da 145 sono passate a 177 e quasi tutte sono rientrate dall’estero, in primis dalla Croazia. Il rischio che il contagio di ritorno possa riaccendere l’infezione è concreto e quindi si corre ai ripari.
Da giovedì 13 agosto, nei dipartimenti di prevenzione i telefoni squillano senza sosta, i vacanzieri in rientro da Croazia, Spagna, Grecia e da Malta chiedono informazioni per fissare gli appuntamenti e sottoporsi al tampone.
«Al momento – spiega il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), Massimo Braganti –, riusciamo a gestire 2.100 tamponi al giorno, prima dell’ordinanza erano 2 mila. Ci stiamo attrezzando per gestire gli appuntamenti nelle 48 ore». È una corsa contro il tempo che prevede il reclutamento di almeno una decina di persone in più e l’aiuto delle strutture private.
Sforzo e innovazione
Il dipartimento di Medicina di laboratorio dell’Asufc diretto dal professor Francesco Curcio, dopo aver messo a punto il metodo che ha consentito di raggiungere questi livelli, ha definito una nuova metodologia con i pool che consente di aumentare ulteriormente la produttività «A parità di professionisti – spiega Braganti – possiamo ampliare le nostre capacità di riposta».
Ma considerati i numeri a cui si andrà incontro, il direttore generale non nasconde che dovrà acquisire nuovo personale prima della fine del mese. «Siamo costretti ad anticipare l’acquisizione di professionisti e chiedere aiuto ai privati».
Da giovedì scorso è partita una vera e propria corsa contro il tempo per riuscire a fronteggiare gli effetti della nuova ordinanza. «I telefoni continuano a squillare, mi spiace – riconosce Braganti – se nelle ultime ore c’è stato qualche disagio».
Il direttore generale dell’Asufc si dice certo che «la macchina organizzati è in grado di rispondere a tutte le richieste». Si tratta solo di ritararla. Anticipata la selezione degli assistenti sanitari, Braganti è pronto a ricorrere a «qualsiasi istituto giuridico che mi permetta di assumere personale. Se ci sono graduatorie disponibili le scorrerò, in caso contrario ricorrerò ai contratti a tempo, interinali e pure ai pensionati se saranno disponibili ad aiutarci».
Intanto lo stesso direttore generale rinnova l’invito, soprattutto ai giovani, a mantenere il distanziamento sociale, indossare la mascherina e continuare a lavarsi spesso le mani.
L’assessore
La situazione viene costantemente monitorata dal vice governatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e dalla task-force regionale.
«Stiamo misurando la domanda che non è quella schizofrenica delle ultime 48 ore» afferma Riccardi, impegnato con il suo staff a moltiplicare le strutture dove indirizzare la gente per fare i tamponi.
Intanto sono stati esentati i lavoratori transfrontalieri quelli che ogni giorno anche da Fiume raggiungono le nostre case, le fabbriche e i porti: «Il Governo ci ha autorizzato a esentarli, chi ogni giorno varca il confine croato per lavoro non è tenuto a segnalare il suo ingresso in Italia né a sottoporsi all’obbligo di quarantena».
La sorveglianza sanitaria
I tamponi possono essere effettuati anche in centri accreditati (privati) dalla Regione, ma pure in questo caso va segnalato l’ingresso in Italia all’Azienda sanitaria competente.
Fino al 7 settembre, chi rientra da Croazia, Grecia, Spagna e da Malta deve comunicarlo ai dipartimenti di prevenzione competenti per comune. I numeri di telefono e gli indirizzi mail sono riportati nella tabella qui a fianco. Gli operatori rispondono dalle 8.30 alle 14, dal lunedì al venerdì.
Quasi analoga l’operatività del numero verde della Protezione civile 800500300, dal quale non si ricevono informazioni di carattere sanitario.
Risponde ogni giorno dalla 9 alle 17 e, per quanto riguarda l’emergenza Covid, consiglia di consultare il sito della Protezione civile regionale o www.viaggiaresicuri.it. «I numeri di telefono non servono – fa notare l’assessore – è importante compilare il modulo indirizzato al dipartimento di prevenzione». —
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