In fiamme il bosco tra Mezzomonte e Dardago, accorsi vigili del fuoco e protezione civile

Polcenigo, il vasto incendio si è sviluppato in una zona impervia che rende difficoltosa l'operazione di spegnimento. Sul posto anche la guardia forestale

POLCENIGO. La montagna brucia di nuovo. In fiamme da ieri sera una zona estesa tra la val Sordit e Costa Range, alta collina, in parte al torrente Rui de Brosa, a 3-400 metri sopra Polcenigo e Budoia.Le fiamme, divampate verso le 17, favorite da una lieve brezza si sono dirette verso l'abitato di Mezzomonte, che comunque, grazie al pronto intervento di pompieri e volontari, non ha corso pericoli.

I vigili del fuoco sono intervenuti con due squadre da Pordenone e altrettante da Maniago. In tutto hanno lavorato, in una zona alquanto impervia, cinque mezzi dei pompieri e altri delle squadre antincendio della protezione civile di Aviano, Polcenigo, Erto e Casso, Valcellina, assieme a carabinieri e forestale, che coordina le operazioni. Oggi, con la luce del giorno, interverrà l'elicottero antincendio, dotato della benna per scaricare l'acqua.Il precedente incendio era divampato nella notte di San Silvestro del 2018 a ridosso della dorsale Piancavallo-Cansiglio, sotto il monte Candòle, a 1.600 metri d'altezza.

Le due località - monte Candòle e zona collinare del Rui de Brosa - si trovano quasi in perpendicolare rispetto alla strada Pedemontana che attraversa a valle i comuni di Budoia e Polcenigo. A fine anno sono bruciati circa 11 ettari di sterpaglie e rovi. Le fiamme, grazie all'intervento di vigili del fuoco e volontari, non avevano per fortuna superato la dorsale, così il bosco, che si estende a monte, è stato risparmiato. Con l'alba di Capodanno, l'intervento dell'elicottero è risultato decisivo per avere ragione dell'incendio.A distanza di due mesi, ieri sera il fronte delle fiamme sulla zona collinare fra Budoia e Polcenigo risulta più esteso.

Soltanto oggi si potrà quantificare la porzione di montagna e di boschi bruciati. Proprio l'estensione dell'incendio in una zona attraversata da una pista forestale frangifiamme, desta sospetti sulla sua natura, presumibilmente dolosa. Comunque, già da ieri sera sul posto sono intervenuti i carabinieri. Le analogie con il precedente incendio di fine 2018 non mancano. In quell'occasione, la telecamera installata nella vicina malga Campo, a oltre 1.400 metri d'altitudine, la notte di fine anno aveva registrato le immagini del lancio di un razzo verso la zona montana, che poi si era incendiata.

Sulla registrazione elettronica apparivano anche i fari di una vettura, ma non la targa. Il filmato era stato messo a disposizione dei carabinieri.Il queste giornate di sole, in tanti percorrono a piedi e in mountain bike le piste forestali della zona collinare fra Budoia e Polcenigo. L'incendio ha attecchito proprio all'imbrunire, ora in cui di solito le persone fanno ritorno. Nella zona dell'incendio si sono recati anche Roberto De Marchi, sindaco di Budoia, e Antonio Del Fiol, vicesindaco di Polcenigo. Entrambi perplessi per l'estensione del fronte delle fiamme, illuminato dalla parte alta della pista forestale con un potente impianto di fotoelettriche per facilitare il compito di pompieri e volontari delle squadre dotati di moderni soffiatori e antico coraggio che da sempre li caratterizza.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto