In equilibrio fra famiglia e laboratorio: storie di donne

La ricerca è donna. Con tutto quello che comporta soprattutto per una mamma conciliare il lavoro con la famiglia. Essere ricercatrice: una vita tra famiglia e laboratorio è il tema che sarà affrontato domani sera alla Notte dei ricercatori.
La giornalista del Messaggero Veneto, Federica Barella, intervisterà Roberta Benetti e Daniela Cesselli, due ricercatrici impegnate nel dipartimento di Scienze mediche e biologiche.
«Quando la ricercatrice ha una famiglia, come tutte le mamme del mondo, subisce una metamorfosi, gli orari dei figli scandiscono il tempo» racconta Benetti confessando di non trascorrere più, come faceva un tempo, le nottate in laboratorio.
Sua figlia non glielo consente. «L’impegno materno, però, ti rende più produttivo» continua la ricercatrice che ora esce dal laboratorio alle 16.30 e da casa riesce comunque a confrontarsi con gli sviluppi della ricerca. Domani sera, nel polo di via Margreth, tante ricercatrici racconteranno la loro storia.
Tra queste Cristiana Catena impegnata da anni nello studio dei problemi derivanti dall’ipertensione arteriosa. Sarà lei a rispondere alle domande dei cittadini che sempre più spesso soffrono per questa patologia. Anche Catena ha iniziato a occuparsi dell’ipertensione già da studente bruciando le tappe prima di essere assunta come ricercatore di ruolo.
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