In carrozza si parte... alla scoperta del Friuli su un vecchio treno

«In carrozza, si parte!»
A scoprire le bellezze del Friuli a bordo di convogli storici. L’idea lanciata dall’associazione “Vecchi binari Fvg”, d’intesa con le Ferrovie Udine-Cividale, per ripristinare un treno storico che ripercorra le linee più antiche della regione, fa un passo avanti con l’arrivo di due nuovi “pezzi”. Pochi giorni fa, infatti, sono arrivate da Modena due carrozze ferroviarie costruite dalle officine Breda nel 1932, che per tutta la loro lunga carriera, sino agli anni Ottanta, hanno trasportato pendolari e studenti sulle linee in concessione tra Modena verso il suo hinterland, tra Sassuolo, Vignola e Mirandola.
Le carrozze, ora ospitate sui binari della Udine-Cividale in via Peschiera, sono cosparse di graffiti e devono essere sottoposte a una minuziosa manutenzione, oltre che essere ridipinte, ma non appena saranno pronte, dopo l’estate, saranno visitabile da parte del pubblico. Ad annunciare la novità il presidente dell’associazione Flavio Cimenti e il dirigente del Servizio integrato musei e biblioteche del Comune, appassionato ed esperto di treni, Romano Vecchiet, che spiegano come la “Vecchi binari Fvg” abbia colto al volo la possibilità di ottenere in comodato gratuito, a tempo indeterminato, le due storiche carrozze dalla Fer (Ferrovie Emilia Romagna) per poter realizzare il convoglio turistico e storico che, oltre alla Udine-Cividale, possa col tempo spingersi anche su altre strade ferrate friulane, dalla “Pedemontana”, la Gemona-Sacile, alla dismessa Carnia-Tolmezzo, se le condizioni di utilizzo lo permetteranno.
Le carrozze a carrelli possono ospitare 62 posti a sedere ciascuna, sono lunghe 14 metri e mezzo, pesano 18.250 chili, sono numerate Tc 152 e Tc 153 e il progetto è quello di “agganciarle” alla locomotiva a motore giunta in città da Bologna – e sempre ospitata nei depositi di Fuc – nell’estate di due anni fa, la Henschel T3 SV 321, ancora in attesa di un laborioso restauro funzionale.
«Si tratta di un importante intervento che richiede un sostanzioso contributo per rimettere la locomotiva in funzione sui binari – osserva Cimenti -– ma nel frattempo le due carrozze potranno comunque essere utilizzate al traino di più moderni locomotori diesel della Udine-Cividale», ricreando al loro interno, aggiunge Vecchiet, «magiche atmosfere d’antan, indispensabili per poter ricostruire un primo treno storico da utilizzare in futuro anche su altre linee ferroviarie regionali».
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