In Carnia poca neve Disdette negli hotel appartamenti vuoti

Delusione da Forni a Ravascletto, ma sulle piste c’è gente. A Sauris si spera di riempire le stanze almeno per i primi giorni dell'anno

TOLMEZZO. Manca la neve: fioccano le disdette. Crisi, penuria di neve, poche strutture alternative creano un momento di disagio nel turismo e nel commercio in Carnia. I più penalizzati sono gli appartamenti privati, pochissimo richiesti dai turisti, seconde case chiuse o abitate solo per pochi giorni, meglio negli alberghi, colpiti d a disdette e con ancora posti liberi per il capodanno.

Una situazione affatto rosea quella di questo inverno 2011-2012, che colpisce a macchia di leopardo ovunque. A Forni di Sopra si trovano ancora posti in albergo, molte le disdette, per lo più avallate da “improvvise malattie” o eventi sopravvenuti improvvisamente. «Se gli alberghi se la cavano – spiega Maurizio Ferigo dell’hotel Edelweiss – in grave crisi appare il settore degli appartamenti e delle seconde case».

Capacità di spesa legata essenzialmente all’albergo. Crollate le spese di bar, ristorante e anche nei negozi del paese. Crisi confermata dalla Confcommercio: Paola Schneider,che gestisce pure un albergo a Sauris, nota come senza neve il paese non dia le risposte volute agli operatori turistici. «Magari – afferma – per la notte di Capodanno si riempiranno le stanze vuote, ma solo per pochi giorni, addirittura forse solo una notte, non risolvendo il problema». La Schneider espone pure la situazione a Ravascletto: «L’albergo Perla ha avuto diverse disdette, meglio va al Bellavista. Al Gardel di Arta Terme lamentano un calo del 50% rispetto allo scorso Natale».

Bruno Bearzi, dell’Ascom. «Non lasciamoci ingannare da esternazioni di gente estranea al settore, quali l’assessore al commercio di Tolmezzo Aurelia Bubisutti: la crisi c’è e si sente. «Vetrine chiuse e poca gente nei negozi aperti anche in città. Le colpe vengono attribuite alla neve che latita, alla mancanza di alternative valide alla neve.

«A Forni di Sopra – incalza Ferigo – con clientela composta da famiglie, solo due su cinque sciano, il progetto “Fun bob”, già finanziato, è stato accantonato da Promotur ed è impossibile raggiungere i rifugi sulle piste di notte».

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