In 400 all’auditorium per il convegno degli agricoltori: «Chiediamo solo di lavorare con serenità»

L’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Zannier, è stato il penultimo a parlare davanti alla platea coltivatori riuniti nell’auditorium Comelli. Non un intervento strappa applausi il suo, ma che ha messo una serie di puntini sulle “i”, facendo intendere che le comunicazioni in arrivo da Roma potrebbero stravolgere le cose
Udiine 6 Aprile 2019. Incontro protesta agricoltori con trattori. © Foto Petrussi
Udiine 6 Aprile 2019. Incontro protesta agricoltori con trattori. © Foto Petrussi

Morìa delle api, 200 trattori davanti la sede della Regione a Udine

«Se i prodotti sono autorizzati, nessuno può impedire di usarli. Abbiamo chiesto un parere ai ministeri competenti, e siamo in attesa delle risposte ufficiali. Se saranno confermate le anticipazioni che mi sono state fornite, ci sarà da ridere per qualcuno, ma altri dovranno piangere».

L’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Zannier, è stato il penultimo a parlare davanti alla platea coltivatori riuniti nell’auditorium Comelli. Non un intervento strappa applausi il suo, ma che ha messo una serie di puntini sulle “i”, facendo intendere che le comunicazioni in arrivo da Roma potrebbero stravolgere le cose. «Mi dà fastidio sentir dire che la Regione non ha fatto nulla in questa vicenda – ha aggiunto –. Stiamo lavorando, anche senza andare sui giornali alla ricerca di notorietà. La situazione è complessa, e ogni parola di troppo può nuocere alle persone coinvolte».

Morìa di api, trattori in strada: a Udine la protesta degli agricoltori

Un profilo decisamente basso quello scelto da Zannier, all’opposto del presidente del Consiglio Piero Mauro Zanin, che ha “sparato” contro la Procura. L’assessore regionale ha cercato di chiarire le responsabilità e i ruoli della questione: «Se è vero che gli agricoltori sono l’ultimo anello della catena, in quanto utilizzatori di prodotti autorizzati e messi sul mercato da altri, allo stesso modo la Regione è alla fine del processo decisionale, in quanto le regole si stabiliscono altrove. In questa fase – ha chiarito Zannier – è fondamentale restare uniti ed evitare inutili scontri».

A questo proposito va detto che il clima, all’interno ma anche all’esterno dell’auditorium, era tranquillo. Nessuno, tra gli agricoltori, ha alzato i toni, e nessuno si è permesso di puntare il dito contro gli apicoltori. A coordinare gli interventi è stato Renato Zampa, tra i promotori del Comitato spontaneo che ha portato i trattori in piazza.

La protesta dei trattori, il presidente Zanin: "I nostri agricoltori non sono criminali"

«Siamo qui per ribadire come gli agricoltori non abbiano alcun interesse a depauperare l’ambiente, ma anzi si impegnino, con cognizione di causa, per salvaguardare l’ecosistema, che rappresenta una fonte di sostentamento per tutti gli operatori del settore». Nel corso della mattinata ci sono stati una serie di interventi che hanno fatto luce sullo stato di salute del comparto primario in Fvg. Rolando Delle Vedove, ad esempio, ha fatto un excursus su come l’agricoltura, negli ultimi decenni, da una pratica di sussistenza si sia trasformata a un qualcosa di redditizio.

«L’indagine della Procura di Udine – ha detto – imputa all’intera comunità rurale di aver causato in maniera volontaria una compromissione dell’ambiente. Respingiamo tale accusa, richiamando l’etica di chi fa agricoltura, che presuppone un comportamento responsabile dell’uomo verso la natura». L’avocato Cesare Tapparo ha messo in evidenza come l’agricoltura friulana rappresenti un fiore all’occhiello che non può finire sul banco degli imputati «per carenze normative e per interpretazioni discutibili, che poi si dissolvono in bolle di sapone». Paolo Pascolo, dicente all’Università di Udine, se l’è presa con i media per la tendenza a semplificare i fenomeni: «In queste settimane si fa riferimento alla moria di api, ma in realtà siamo di fronte a uno spopolamento. Le cause? Ce ne sono diverse, ma va detto che negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento della produzione del miele. Quindi di cosa stiamo parlando?».

Un appello alla politica, affinché prenda in mano la questione «normando in modo chiaro e informando correttamente su come comportarsi» è partito da vicepresidente di Confagricoltura Philip Thurn Valsassina, a cui si è associato Duilio Campagnolo. «Dobbiamo rialzare la testa e non avere più paura che qualcuno ci controlli quando seminiamo – ha affermato Ennio Benedetti, presidente della Confederazione italiana agricoltori –. Se un prodotto fa male va tolto dal commercio. Noi chiediamo solo di lavorare con tranquillità e serenità. La Regione deve avere fiducia negli agricoltori, così come l’allora presidente Comelli, a cui è dedicato questo auditorium, ha avuto fiducia dei friulani nella fase della ricostruzione post terremoto».

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