In 10 mila visitano la fiera contestata dagli animalisti

Il Meta è entrato in incognito: abbiamo filmato tutto, questo è maltrattamento Gli organizzatori: tutto in regola, un veterinario ha seguito l’intera manifestazione

Più di diecimila biglietti sono stati staccati nel weekend al quartiere fieristico per Myfantasticpets, la mostra dedicata agli animali esotici e domestici e a tutto ciò che vi ruota attorno, dal cibo ai collari e guinzagli, dai prodotti per la toilettatura alle collezioni prêt à porter per cani. Famiglie con bimbi e coppie con il proprio cane al seguito erano in coda davanti alle biglietterie anche ieri pomeriggio, tre ore prima delle chiusura della manifestazione. Fra gli eventi che hanno richiamato di più l’attenzione, la simulazione di soccorso con i cani da salvataggio in piscina, l’esibizione di falconeria e l’aperidog finale, l’aperitivo dedicato a cani e padroni. È piaciuto molto ai bimbi il battesimo della sella: i piccoli hanno potuto cavalcare per la prima volta un pony con la criniera intrecciata sotto la guida attenta di un’istruttrice.

In fiera, animali per tutti i gusti: galline morosette, una specie asiatica allevata in Trentino, pulcini, graziosi roditori, che, immobili sopra la gabbietta, si lasciavano accarezzare, pappagalli e altri uccelli esotici e, per i più temerari, grossi ragni pelosi confezionati in vaschette trasparenti.

«My Fantastic Pets Pordenone vuole diffondere la conoscenza, il rispetto e l’amore per gli animali da compagnia e più in generale per tutti gli animali», sul sito gli organizzatori hanno specificato la filosofia dell’evento. Di tutt’altro avviso le associazioni animaliste. Una delegazione del Meta di Pordenone, in incognito, ha visitato la fiera sabato e documentato con fotografie e video l’esposizione.

«Centinaia di serpentelli e lumache – ha elencato Francesca Fedriga, presidente del Meta di Pordenone – erano state inserite in vaschette di plastica sigillate, identiche a quelle che si trovano nei reparti di gastronomia al supermercato. Le tartarughe non avevano il piano d’appoggio per riposare, che invece è obbligatorio. Abbiamo avvicinato i proprietari dei cani e abbiamo scoperto, facendo loro domande, che si trovavano lì sin dal mattino, quando invece le esposizioni canine non possono superare le cinque ore giornaliere. Le vasche per i pesci non avevano adeguata ossigenazione e i pesci rossi, una volta acquistati, venivano portati via nei sacchetti di plastica. Abbiamo visto galline in sovrannumero nelle gabbie. Questo è palese maltrattamento di animali. Abbiamo telefonato alle forze dell’ordine e al Cites, che però non era operativo».

Tutto in regola, invece, secondo gli organizzatori e gli stessi espositori. «Un veterinario – ha spiegato Alice Bettiolo, portavoce degli organizzatori – ha seguito l’intera manifestazione, anche i carabinieri del Nas hanno effettuato le loro verifiche. Noi ci avvaliamo per la fiera di negozianti certificati, in prevalenza del posto, che si prendono cura dei loro animali. Noi rispettiamo le opinioni diverse dalle nostre e per questo abbiamo esteso alle associazioni animaliste l’invito a partecipare alla fiera».

Gli espositori hanno garantito che i cani, chiusi in recinti, stanno bene e sono portati frequentemente fuori. «Accoompagno sempre fuori ogni tre ore i miei cani oppure ogni volta che me lo chiedono e faccio fare loro una passeggiata – ha spiegato un allevatrice amatoriale di basset hound – per me è la prima volta in una fiera, loro sono abituati a vivere in un parco di 4 mila metri quadrati. Ho portato qui con me tre cani abituati alle gare e a stare in mezzo alle persone:non bisogna mai portare invece cani giovani». —

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