Impresa che realizzò diversi lotti della A23

VENZONE. Il rapimento di un tecnico della “Enrico Ravanelli” ha colpito l’attenzione di molti sia in Val Resia, dove è ancora residente la famiglia Madotto, sia in Valcanale e Canal del Ferro, dove l’azienda è ben conosciuta per aver operato in numerosi cantieri. Se oggi, in tempi di crisi, come molte altre realtà italiane, la “Enrico Ravanelli” si è trovata a dover scegliere la via dell’estero, sul territorio i fratelli Madotti sono ben conosciuti ancora dagli anni 80: già prima del sisma del 1976 la loro famiglia era attiva a Resia nella gestione di un esercizio commerciale, ma i due figli già in quei tempi avviarono un’attività edile specializzata nell’escavazione e nel movimento di terra, nonché nella realizzazione di strade e opere pubbliche. Furono costruiti da loro diversi lotti della A23 che porta in Austria, una delle opere pubbliche più consistenti che videro la luce nel comprensorio montano, all’indomani del terremoto, ma i Madotto già allora operavano anche in Slovenia.
«Gente di lavoro - ha ricordato Sergio Barbarino, già sindaco di Resia - e grandi imprenditori che hanno realizzato molte opere sul territorio. Per l’amministrazione comunale ricordo che si occuparono del collegamento con Uccea, ma hanno seguito lavori e appalti molto più consistenti delle piccole opere pubbliche di un Comune». Nella vallata c’è chi ricorda anche il loro lavoro per la pulizia delle strade dalla neve nel corso degli anni: certo è che fra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90, l’impresa guidata dai fratelli Madotto fu inglobata nella “Enrico Ravanelli” che i due resiani acquisirono dall’imprenditore lombardo Cariboni, potendo così affrontare commesse sempre più consistenti. Negli anni, dunque, la “Ravanelli” si è fatta una grande impresa in grado di realizzare grosse opere all’estero, anche se al conosciuto ristorante resiano “Al Girarrosto” si ricordano ancora dei suoi dipendenti.
La solidarietà all’azienda che ha sede nella zona artigianale e indutriale di Carnia, più o meno all’altezza del celebre hotel “Carnia”, arriva anche da Venzone: «Abbiamo appreso con preoccupazione la notizia della scomparsa dai giornali - ci ha detto Fabio Di Bernardo, assessore ai lavori pubblici - e mandiamo i nostri migliori auguri all’azienda che tutto si concluda nel migliore dei modi e che dalla Libia possano arrivare notizie positive. La “Ravanelli” è un’azienda presente da molti anni e ancora ben solida sul nostro territorio, ancora oggi in grado di dare lavoro a molte persone dei nostri paesi. A Carnia la “Ravanelli” è attiva da molti anni e ancora oggi, in tempi in cui molte aziende non sono riuscite ad affrontare la crisi: come amministrazione siamo a disposizione per qualsiasi cosa sia per noi possibile per contribuire a un buon esito dei fatti di questi giorni». (p.c.)
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