Imprenditore brevetta un carrello per elicotteri

LAUCO. L’appellativo di “Archimede carnico” non gli piace. Perché, anche se la sua mente è un turbinio di idee, preferisce mantenere un profilo basso. Lui è Flavio Piazza, 50 anni il prossimo 14 maggio, è di Lauco e di professione fa l’imprenditore. Per diletto, ma anche per... innata passione, concepisce progetti. L’ultima sua creazione è un carrello auto-assestante per elicotteri, capace di far atterrare il velivolo anche su superfici irregolari e sconnesse, dove ora questa operazione è off limits.
«L’idea – racconta Piazza – mi è venuta un anno fa. Sono molto appassionato di meccanica e idraulica, e un passo alla volta, reperendo pezzi già presenti sul mercato, ho dato forma al progetto». Consentire a questo mezzo di scendere, per esempio, sui pendii, può trovare applicazioni concrete non soltanto in ambito militare ma anche, rimanendo in casa Friuli Venezia Giulia, nelle operazioni di soccorso alpino che spesso vengono svolte in luoghi impervi, quasi proibitivi. Una volta realizzato il prototipo, Flavio l’ha brevettato e ha contattato una nota azienda italiana del settore per proporlo: «Mi hanno detto che stanno valutando il brevetto, visto che il mercato al momento non richiede questo tipo di dispositivo – dice il carnico –, ma comunque non mi hanno chiuso la porta in faccia. Io ho fornito loro l’intelaiatura del prodotto, non entrando troppo nei particolari, per mantenere il giusto segreto industriale».
Anche nel caso di un interesse concreto, un domani il carrello dovrà essere completato con un dispositivo che consenta all’elicottero, anche per motivi di sicurezza, di scannerizzare il terreno per un atterraggio in tutta sicurezza «e poi – aggiunge Piazza – ci vorranno i necessari collaudi. Da buon italiano, io cerco di dare il massimo, però talvolta la burocrazia è così lunga che complica anche i percorsi più semplici». Questo è il secondo brevetto di Flavio, che lo scorso anno ha certificato un impianto multifunzione, utilizzando la tecnologia di un motore a paletti assiali (anziché i tradizionali radiali) che potrebbe essere utilizzata nelle centraline, anche a biomasse. Un prototipo che ha già calamitato l’interesse di alcune ditte nazionali del settore «ma la crisi ancora non è finita e per un simile investimento mi hanno detto che c’è da aspettare tempi migliori». E altre idee per il futuro non mancano: «Ho già creato alcuni motori portatili bicilindrici, a pistoni rotanti, grandi come... una caciotta, da applicare per esempio a motosega o decespugliatore. Il mio progetto eliminerebbe tutte le vibrazioni tipiche dei motori a 2 e 4 tempi, permettendo di utilizzare questi attrezzi con comfort molto maggiore». Flavio è una fucina di idee, sempre in movimento.
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