Il Tar: a Fiaschetti farmacia “urbana” Niente agevolazioni

CANEVA. Il Tribunale amministrativo regionale dà ragione all’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale che aveva classificato la farmacia “Bonin”, di Fiaschetti come urbana invece che rurale. Cosa di...

CANEVA. Il Tribunale amministrativo regionale dà ragione all’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale che aveva classificato la farmacia “Bonin”, di Fiaschetti come urbana invece che rurale. Cosa di non poco conto per il proprietario, visto che le farmacie rurali, situate in località con meno di 5 mila abitanti, hanno diritto a un’indennità di residenza e ad agevolazioni nei confronti del Servizio sanitario nazionale stabilite da leggi regionali, a parziale compensazione della situazione di disagio in cui i farmacisti “rurali” si trovano a operare.

La frazione di Fiaschetti, in quanto tale, non raggiungerebbe i fatidici cinquemila abitanti. Da ciò il ricorso al Tar del proprietario, contro la riclassificazione della sua farmacia da “rurale” ad “urbana”, con decadenza delle relative agevolazioni.

Il dispositivo della sentenza che rigetta il ricorso del titolare della farmacia, affermando la giustezza delle tesi dell’Azienda sanitaria, in pratica sostiene che non vi è un’evidente interruzione abitativa fra il capoluogo, Caneva, e la frazione di Fiaschetti.

«La riclassificazione della farmacia come urbana – sostengono i giudici del Tribunale amministrativo regionale – è conseguente alle risultanze del censimento Istat, effettuato sulla scorta delle informazioni rese dal Comune di Caneva».

Sempre la sentenza del Tribunale amministrativo regionale sostiene che non possono essere farmacie rurali «quelle che si trovano nei quartieri periferici delle città, congiunti a queste senza discontinuità di abitati».

La popolazione di Caneva ammonta a 6 mila 381 abitanti e la tesi dell’Azienda sanitaria, ora avallata dal Tar di Trieste, è che esiste continuità abitativa fra il centro e la frazione di Fiaschetti. L’amministrazione comunale ha preferito non costituirsi in giudizio, mentre il proprietario della farmacia non ha voluto commentare la sentenza, né dire se, contro il Tar, ricorrerà al Consiglio di Stato.

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