Il tampone che scopre il Covid-19: cos'è e come funziona

Cos’è

Il tampone faringeo è un bastoncino rivestito di cotone, simile ai cotton fioc. È inserito in un tubicino di plastica asettico.

Cosa si preleva

Viene prelevato materiale dalla superficie della mucosa tonsillare e dalle secrezioni del naso. L’operatore sanitario che effettua il controllo può utilizzare un abbassalingua, per facilitare l’accesso alla faringe.

Il test

Una volta prelevato un campione di materiale genetico, il tampone viene immerso in un gel e mandato nei laboratori di analisi, che hanno il compito di verificare la positività o meno al virus.

In cosa consiste

La prima fase dell’analisi consiste nell’estrazione degli acidi nucleici per individuare la presenza dell’Rna (l’acido ribonucleico) virale. Una volta ottenuto l’Rna dal campione biologico, si procede con la fase definita di screening cioè l’individuazione delle presenza di un virus della famiglia dei coronavirus, di cui il Sars-Co- V-2, responsabile dell’infezi- one Covid-19, fa parte. Se questa fase è positiva, si procede alla ricerca dei marca- tori genetici specifici del Sars-CoV-2, cioè di quella parte dell’Rna virale stabile, non sottoposta a mutazioni che caratterizza la specie.

Costi e tempi

Il costo per ciascun tampone orofaringeo è contenuto, stimato in poco più di un euro pezzo. Il responso del test è possibile in un arco temporale ristretto, generalmente tra le 4 e le 6 ore: il risultato ha un margine di errore minimo, in un range tra l'1 e il 4%, ma onde evitare errori, i protocolli raccomandano sempre di eseguire un secondo tampone, che ha la funzione di limitare o azzerare l’imprecisione.