Il suo ultimo desiderio: «Datemi ancora 5 minuti voglio godermi il monte e questa splendida vista»

Il retroscena«Ancora cinque minuti: voglio godermi il monte e questa vista». In vetta al Tricorno, Aurelio Nalgi ha espresso questo desiderio ai compagni di escursione ed è stato accontentato. Una...

Il retroscena



«Ancora cinque minuti: voglio godermi il monte e questa vista». In vetta al Tricorno, Aurelio Nalgi ha espresso questo desiderio ai compagni di escursione ed è stato accontentato. Una volta cambiato e dissetato, il gruppo, anziché scendere subito, si è trattenuto in cima ancora qualche istante per venire incontro al desiderio dell’amico.

Ancorché appassionato di montagna, Nalgi non era mai stato lassù: quella cima, neppure troppo lontana o irraggiungibile, per lui rappresentava un sogno, un sogno che alla fine si è realizzato, ma che purtroppo ha pagato con la vita.

Tante volte, quell’escursione era stata rimandata e quando gliela hanno proposta, Nalgi ha accettato senza pensarci troppo su, hanno raccontato i soci del Cai di Gorizia.

Il gruppo era partito dal passo Vrsic, aveva raggiunto il rifugio Aljažev dom nella valle Vrata e aveva poi affrontato l’ascensione al Tricorno.

Verso mezzogiorno è iniziata la discesa e nelle cenge che si trovano nel passaggio tra il Grande e il Piccolo Tricorno il sessantanovenne professore di matematica e fisica è inciampato e ed è precipitato nel vuoto sotto gli occhi impotenti dei compagni.

Chi era con lui ha raccontato che le condizioni erano perfette. Il terreno era asciutto. Non c’era acqua, non c’era neve e non c’era ghiaccio. Anche i tempi di percorrenza erano corretti. Non c’era fretta, dunque. «Alle 16 sarebbero stati alla macchina», assicura il presidente del Cai di Gorizia Mauro Gaddi ricordando che il percorso è tecnico e lungo, ma abbordabile per una persona abituata a frequentare la montagna.

Per arrivare in cima ai 2.864 metri del monte Tricorno ci sono varie opzioni. Si può partire dalle valli di Vrata, Kot o Krma, da Trenta, Pokljuka o Bohinj. Il percorso più breve è quello che inizia proprio dalla valle Vrata, mentre il percorso più facile, ma anche il più lungo (7 km), è quello che attraversa la valle Krma.

La valle Vrata porta fino ai piedi della parete nord del monte. Si tratta della valle glaciale più grande nella parte settentrionale delle Alpi Giulie e si estende da Mojstrana fino alla base della parete settentrionale. Il sentiero porta dapprima alle due cascate Peričnik e da qui a Vrata il sentiero scorre sotto le “Galerije”, conglomerati scavati e in alcune parti a strapiombo, plasmati ed erosi dal torrente che oggi scorre molto più in basso.

Sul sito turistico di Kranjska Gora viene evidenziato che “per visitare la valle Vrata non serve essere alpinisti o scalatori. Fino alla valle potete arrivare in macchina da Mojstrana lungo una strada sterrata, a tratti asfaltata, oppure a piedi lungo il sentiero Pot Triglavske Bistrice e il rifugio Aljažev dom funge da punto di partenza per gite ed escursioni alpine sul Tricorno”.

E proprio a Mojstrana, una volta recuperato, è stato portato dall’elisoccorso il corpo senza vita di Nalgi e da qui la salma è stata trasferita a Lubiana dove ora attende di poter essere rimpatriata.



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