Il suo parapendio si chiude Cade per 15 metri e si salva Meduno, tedesco di 47 anni a Udine con l’elisoccorso per traumi alla schiena Le operazioni di recupero hanno richiesto anche l’intervento del Soccorso alpino

MEDUNO. La vela del parapendio si chiude improvvisamente a causa del vento e precipita da circa 15 metri di altezza. E’ quanto accaduto intorno alle 13 di ieri, a Meduno, a uno sportivo tedesco, T.D. le sue iniziali, 47 anni, che in seguito all’incidente è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. L’uomo si era lanciato dalla base sul monte Valinis, quando in fase di volo il parapendio si è improvvisamente chiuso. Venuto meno il supporto della vela, lo sportivo è caduto a terra, in una zona impervia del rilievo, a circa 200 metri dalla rampa. A lanciare l’allarme sono stati alcuni compagni di volo che si erano lanciati assieme al connazionale. Sul posto sono intervenuti cinque tecnici del Soccorso alpino di Maniago, il personale sanitario del 118 e il comandante dei carabinieri di Meduno, Riccardo Marchionni. Le operazioni di recupero sono state complicate, anche a causa delle difficoltà a raggiungere il punto in cui il 47enne era precipitato (l’emergenza è rientrata intorno alle 14.30). L’uomo lamentava dolori alla schiena, ma non ha perso conoscenza. Dopo essere stato stabilizzato sul posto, è stato trasferito con il supporto del Soccorso alpino sullo spiazzo su cui è atterrato l’elisoccorso, che l’ha poi trasportato all’ospedale di Udine. Da quanto si è appreso, lo sportivo ha riportato una forte contusione cervicale, ma non è in pericolo di vita. L’ultimo incidente verificatosi sul monte Valinis, frequentato da sportivi provenienti da tutto il mondo, risale al 12 marzo, quando un quarantenne di Codroipo aveva perso il controllo del parapendio in fase di lancio ed era precipitato da circa dieci metri di altezza. Secondo gli esperti, comunque, il sito di volo di Meduno è tra i più sicuri: non sarebbe pericoloso nemmeno per i principianti.
Giulia Sacchi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto