Il sogno è realtà: domenica a Rivolto le Frecce Tricolori incontrano i campioni del ciclismo

La pandemia non ha fermato il progetto di Cainero. «Altro successo della credibilità di questa regione» 
epa08650502 Jets of the "Frecce Tricolori" aerobatics team of the Italian Air Force release colours of the Italian national flag as they fly over race track prior to the 2020 Formula One Grand Prix of Italy at the Monza race track, Monza, Italy 06 September 2020. EPA/Matteo Bazzi / Pool
epa08650502 Jets of the "Frecce Tricolori" aerobatics team of the Italian Air Force release colours of the Italian national flag as they fly over race track prior to the 2020 Formula One Grand Prix of Italy at the Monza race track, Monza, Italy 06 September 2020. EPA/Matteo Bazzi / Pool

CODROIPO. Dopo mesi di passi avanti, repentini arretramenti, aggiustamenti dell’ultimo minuto, il Friuli può tirare domenica 18 l’agognato sospiro di sollievo e celebrare l’arrivo del Giro d’Italia in regione. Un arrivo che proprio sul più bello il Covid ha rischiato di far sfumare, ma che invece la “Bolla rosa”, il cerchio di sicurezza stretto intorno ai ciclisti, ha consentito di accompagnare indenne fin dentro la base aerea di Rivolto dove stamattina i ciclisti partiranno alla volta del km 0 di villa Manin e poi da lì verso l’arrivo di Piancavallo.

È già una vittoria. Del Friuli, dei friulani e del patron Enzo Cainero che a questo Giro ha iniziato a lavorare nel 2018. Sognando di aprire le porte della base di Rivolto, casa del Secondo Stormo dell’Aeronautica Militare e delle Frecce Tricolori, alla partenza della corsa. I ciclisti, dentro la base, li aveva già portati per una veloce passerella. Ospitare una partenza però era tutt’altra cosa, di tutt’altro impegno, una scommessa quasi irrealizzabile. E invece, da alpino e friulano, Cainero ce l’ha fatta. Non ci fosse stata la pandemia, quella di domenica sarebbe stata una grande festa popolare, sarà invece – dentro la base – un evento per soli mille fortunati. Gli altri dovranno accontentarsi della tv o alla meglio dei tanti spazi verdi disseminati nei paesi intorno a Rivolto.

Fatto salvo il pubblico, le strade intorno alla base saranno inaccessibili dalle 7. All’interno tutto è pronto per una giornata destinata ad entrare negli annali del Giro, nella storia sportiva del Paese e nella memoria dei milioni di spettatori che assisteranno, poco importa se virtualmente, alla tappa. Sulla carta, la partenza della corsa è prevista per le 11.05, subito dopo la fine delle evoluzioni della Pan che inizieranno verso le 10.40. Atterrate le frecce, i ciclisti partiranno per la breve “passerella” che li porterà al km 0 della villa di Passariano dove la corsa partirà ufficialmente e dove il pubblico, oltre al via, potrà visitare il villaggio commerciale del Giro che sarà allestito nell’area della grande dimora storica.

«Come Secondo Stormo, come Frecce Tricolori e Aeronautica militare – ha detto il comandante Marco Bertoli – siamo molto orgogliosi di ospitare la partenza di una tappa del Giro d’Italia così importante per lo sport italiano e per la regione Friuli Venezia Giulia. Abbiamo affrontato questo progetto con tutte le sue asperità e difficoltà come fa lo scalatore quando affronta la montagna, ci siamo basati sui compagni, abbiamo fatto gioco di squadra, coscienti che poi, dopo tanta fatica, arrivare in cima sarà una grandissima soddisfazione». Alle normali “asperità” si sono aggiunte quelle legate alla pandemia. «Nei nostri preparativi abbiamo dato priorità alla sicurezza del Giro, degli atleti, degli addetti ai lavori e degli ospiti che purtroppo saranno solo mille per rispettare le norme anti Covid» ha precisato ieri il comandante che a proposito dell’esibizione della Pan ha aggiunto: «Con i passaggi delle Frecce tricolori intendiamo abbracciare il Giro e dare la giusta cornice a questa partenza, unica nel suo genere, è infatti la prima volta che una corsa parte da una base militare».

Altro sogno realizzato da Cainero che ricorda: «Abbiamo iniziato questa operazione a giugno 2018, sapendo che la partenza da Rivolto era una grande sfida, ma l’esplosione della pandemia ha reso tutto infinitamente più difficile. Desidero ringraziare l’ex comandante del Secondo Stormo, Andrea Amadori, per tutto l’aiuto che mi ha dato, i miei collaboratori di sempre e i volontari, la forza di questa terra, che sulle strade sfioreranno le 2.000 unità».

Non lo dice il patron, ma le dita, dietro la schiena, restano incrociate. E lo saranno fino a martedì sera. Rivolto intanto è a un battito di ciglia, ma Cainero trova il tempo di un’ultima raccomandazione. «Siamo arrivati a 20 anni di continuità del Giro in Friuli perché abbiamo garantito credibilità, fiducia e serietà. Continuiamo così, rispettando il distanziamento, usando le mascherine ed evitando comportamenti irriguardosi». Sarà (speriamo) un successo. –


 

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