Il sogno della famiglia era di trasferirsi negli Usa

Dopo il brevetto di pilota d’aereo del figlio si programmava la partenza dall’Italia. La madre, prima dell’attività in provincia di Udine, lavorava negli scuolabus

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Una famiglia molto riservata, quella di Rosanna Guagno e David De Giglio, madre e figlio coinvolti nel drammatico incidente stradale avvenuto sul ponte della Delizia. Almeno così la descrivono a San Vito al Tagliamento. Quello con la provincia di Udine era un rapporto particolare, per Guagno.

Dopo essere cresciuta a San Vito ha vissuto per un periodo a Codroipo. Ma da 20 anni era tornata a vivere nella località sanvitese, con il compagno Giorgio De Giglio. Attualmente gestiva un’edicola e rivendita di tabacchi a Martignacco. Anni fa faceva l’accompagnatrice dei bimbi negli scuolabus.

Rosanna Guagno aveva tre figli: la primogenita Elisabeth Toffoli, raggiunta dalla terribile notizia mentre si trovava in vacanza con il marito nella località francese di Saint Tropez, in Costa Azzurra. Oltre a David, lascia pure un altro figlio in tenera età (lei era rappresentante di classe alle scuole elementari).

Il compagno per anni ha gestito una piccola fabbrica del settore occhialeria a Mereto di Tomba. Attualmente pare stesse creando un nuovo business, tenendo conto anche di una probabile partenza dall'Italia.

Il sogno di tutta la famiglia infatti era quello di trasferirsi negli Stati Uniti, per assecondare gli obiettivi di David, che aveva appena conseguito il brevetto da pilota dopo aver frequentato dei corsi speciali di aviazione. Piangono la sua scomparsa anche tre sorelle: Rita, che vive a San Vito in via San Giovanni, Valeria, residente a Casarsa, e Daniela, che abita a Marignana di Sesto al Reghena.

In via Martiri della Libertà, a San Vito, dove si trova l’abitazione della famiglia, i vicini hanno appreso con sgomento della notizia. «È un dramma drammatica, tutto ciò ci colpisce molto – ha detto un vicino –. Pur non andando al di là dei rapporti di buon vicinato, stimiamo queste persone».

Un altro residente in via Martiri della Libertà ricorda l’imminenza del trasferimento negli Stati Uniti della famiglia, rattristato dal tragico destino che si è abbattuto su di essa. In casa non c’era nessuno, se non, in cortile, il cane, ad attendere il ritorno dei padroni. Giorgio De Giglio si trovava all’ospedale, al capezzale del figlio, per assisterlo nella lotta che ha intrapreso ieri pomeriggio per restare in vita.

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