Il sindaco: "Decida la gente"

MORTEGLIANO. Lavarsi le mani, come Ponzio Pilato, sul caso della super pista di Lavariano? Assolutamente no. Alberto Comand, sindaco di Mortegliano, replica seccamente ai detrattori: «E’ giusto che la decisione sull’autodromo la prendano i residenti e, se questi decideranno per il sì, allora noi faremo la nostra parte – dichiara –. Qui sarebbe sbagliato imporre decisioni dall’alto, il referendum è la massima espressione della democrazia».
Dopo un botta e risposta che risale al 2007, ora si sta finalmente lavorando per andare alle urne entro febbraio, burocrazia permettendo. Saranno coinvolti gli abitanti di Mortegliano e Chiasiellis, «anche se a pesare sarà l’orientamento espresso dalla frazione di Lavariano. E pure questo mi pare corretto».
Comand tiene a sgombrare il campo da possibili equivoci: «Nel 2008 e nel 2012 il consiglio comunale non ha approvato alcun progetto, ma ha avviato le procedure per un eventuale insediamento nell’area dell’ex pista di volo, un iter avallato dalla Regione. Anche quello presentato da Pro.Mo.Mortegliano non è un vero e proprio progetto, ma uno studio di fattibilità per far capire cosa si intende realizzare».
Oltre che democratico, l’obiettivo di Comand è pratico. «L’idea del Parco turistico-sportivo per il Fvg – spiega –, intesa come vasta opportunità economico-sociale, si fonda sul coinvolgimento della realtà circostante, che oltre ai pro deve valutare l’impatto di un’operazione di tale portata. Ci può essere sviluppo con la collaborazione di tutti, ma se la gente ti fa la guerra...».
Il sindaco non si nasconde dietro a un dito: il disegno è di realizzare un tracciato su cui far correre auto e moto. Anche se la proposta è articolata. «E’ una scommessa per la quale gli abitanti devono accettare, o meno, interventi profondi sul territorio – rileva Comand –, l’insediamento verrebbe a modificare l’impatto ambientale, economico, relazionale. Deve essere una scelta condivisa».
La tempistica? Nel caso il referendum promuova l’idea dell’autodromo, il Comune avvierebbe l’iter per la variazione urbanistica. «Ci vorrebbe un annetto, fra una cosa e l’altra – prevede Comand –. Poi la società potrebbe presentare un progetto puntuale, che come Comune dovremmo esaminare. Il sì al referendum non equivarrebbe certo a un’approvazione incondizionata da parte nostra, vanno rispettati indirizzi, norme ambientali, regole di comportamento».
Il pensiero va all’asporto di ghiaia dal sito e dal suo riposizionamento come terrapieno anti-rumore, senza ricorrere ad altri materiali... A proposito: l’ultmo sassolino dalla scarpa Comand se lo toglie nei confronti delle altre due amministrazioni interessate all’operazione: «Sono stato contestato per non aver coinvolto Pavia di Udine e Pozzuolo, i Comuni contermini, con le frazioni di Sammardenchia e Risano. Ritengo che, in questi casi, fra istituzioni si debba procedere per atti ufficiali, come accaduto nel 2008 e nel 2012. Ebbene: prima bisogna vedere se noi andremo avanti o no. Se al referendum vincerà il sì lo faremo, altrimenti non ci sarebbe niente da condividere».
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