«Il servizio mensa è di qualità i genitori vengano a vedere»

Un attacco così, con critiche e manifestazioni di protesta ripetute nel tempo, assicura di non averlo mai subìto prima. E Salvatore Esposito, figlio di Pasquale, fondatore della Ep spa, finita nell’occhio del ciclone per la gestione della mensa scolastica, di esperienza nel settore ne ha parecchia. Basti pensare che lavora nell’azienda di famiglia da quando aveva 16 anni e oggi, che ne ha compiuti 51, insieme al padre e al fratello Giuseppe, gestisce una realtà da 80 milioni di fatturato con 1.200 dipendenti (che diventano 3 mila contando l’intero gruppo) e 30 centri di preparazione pasti.
«La nostra sede legale è a Roma, ma siamo presenti in tutto il territorio nazionale isole comprese», spiega. L’azienda è nata nel 1975 e si occupa di refezione solo per enti pubblici. «Il nostro è un settore che è soggetto a critiche e proteste, una mela comprata seguendo alla lettera le indicazioni del capitolato all’esterno può essere perfetta e dentro no, per cui i disguidi possono capitare, per questo abbiamo sempre dei pasti completi di riserva. Poi ci è anche capitato che quella mela sia rimasta nella cartella dei bambini per giorni prima che un genitore la vedesse e protestasse. Quando ci vengono segnalati dei problemi, che solitamente si verificano sempre nei primi giorni dopo un cambio di appalto, cerchiamo di intervenire subito per sistemare le cose, ma quello che sta accadendo a Udine, con critiche così pesanti e ripetute nel tempo non ci era mai capitato». Tanto che nei giorni scorsi la Ep spa ha acquistato mezza pagina di pubblicità sul nostro giornale per ribadire la disponibilità a incontrare i genitori nel centro di cottura di via Verdi 69 a Ruda per visionare direttamente l’intera filiera, dall'approvvigionamento fino alla distribuzione.
«Siamo pronti ad ascoltare critiche e suggerimenti per migliorare ulteriormente il servizio come abbiamo sempre fatto, ma onestamente non mi spiego tutte queste critiche anche perché - sottolinea Esposito - il personale che operava prima del nostro arrivo è stato confermato in blocco e devo dire che abbiamo riscontrato una grande professionalità tanto che in alcuni casi abbiamo anche riconosciuto ai dipendenti un avanzamento di livello». Tra i dipendenti impegnati a Udine ci sono 41 refezionisti, 8 autisti, 16 operatori che operano nel centro di cottura e 2 responsabili per un totale di 67 persone. «Se prima nessuno si lamentava mi domando come sia possibile che adesso la situazione sia cambiato così tanto visto che il personale è lo stesso», continua Esposito.
Diverse sono, ovviamente, le materie prime, ma anche in quel caso la Ep spa difende a spada tratta la qualità dell’offerta. «Da quando siamo a Udine abbiamo ricevuto 42 ispezioni da parte dei carabinieri, oltre ai controlli dell’Asl, sono stati a trovarci anche i vigili del fuoco e il Noe e nessuno ha riscontrato mancanze o gravi criticità. Evidentemente - osserva Esposito - il nostro servizio non è poi così male e non lo diciamo noi ma gli enti terzi preposti ai controlli. Senza contare che anche il Comune effettua controlli continui con un tecnologo alimentare che ha certificato il rispetto dei menù previsti dal capitolato che seguiamo in modo scrupoloso».
Ecco perché l’iniziativa del panino-day organizzata alla scuola Boschetti Alberti di via Baldasseria Media dove nei giorni scorsi è stato indetto uno “sciopero” della mensa, è risultata indigesta ai vertici della Ep. «Dispiace anche perché nello stesso giorno abbiamo servito più di mille pasti e nessuno si è lamentato. L’emergenza sanitaria ci ha costretti a riorganizzare il servizio, ma non vogliamo nasconderci dietro ai disagi causati dalla pandemia anche perché non è giusto che ricadano sugli utenti. Ma dopo le critiche i nostri dipendenti hanno fatto l’impossibile per fornire un ottimo servizio come ho riscontrato anche di persona in più occasioni. Lunedì - conclude - sarò di nuovo a Udine e ribadisco l’invito ai genitori che non sono contenti: venite a trovarci e avrete modo di constatare direttamente la qualità dei prodotti e del lavoro di tutti i nostri dipendenti». —
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