Il Senato dimentica il friulano nelle trasmissioni della Rai

La denuncia dell’Assemblea linguistica: riconosciuta solo la minoranza slovena. «La discriminazione è anticostituzionale, i parlamentari vedano di rimediare»
Udine 15-07-2015 sindaci @Foto Petrussi Turco Massimo
Udine 15-07-2015 sindaci @Foto Petrussi Turco Massimo

UDINE. La denuncia viene da Diego Navarria, presidente dell’Assemblea della comunità linguistica friulana. E riguarda la marilenghe, riconosciuta come lingua e tutelata da una legge nazionale, la 482.

Con ordine. La settimana scorsa in Senato è andata in scena la discussione del disegno di legge 1880 sulla riforma della Rai. «Il punto chiave – dice Navarria – è il comma 2 del Dlgs 177, richiamato dal ddl, che prevede “trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la Provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la Regione Valle d’Aosta e in lingua slovena per la regione autonoma Friuli Venezia Giulia”. Come si vede non viene presa in considerazione né la lingua friulana né quella sarda».

Ma il fatto grave, così lo bolla il presidente dell’Assemblea della comunità linguistica friulana, è anche un altro. «Mentre per il sardo Sel presentava un emendamento sostenuto trasversalmente dai senatori sardi, per il friulano nessuno se n’è accorto.

Dov’erano i nostri senatori? E quello che preoccupa ancor di più è che, dopo il rifiuto del Governo di inserire la modifica per il sardo e la bocciatura al Senato dell’emendamento – continua Navarria –, in Sardegna si è sollevata una vera e propria bagarre, con prese di posizioni forti riportate dalla stampa da parte del presidente della Regione, del mondo politico sardo e una vera e propria ondata di protesta popolare.

Bravi i sardi, dico io, ma non si trova invece alcun cenno sul comportamento dei nostri senatori e per la lingua friulana non è stato presentato nessun emendamento (non se ne sono accorti? Ritengono che il problema non esista?). Non si trova nulla nemmeno da parte della politica regionale, né sulla stampa locale».

Considerazioni che lasciano spazio all’amarezza per una legge non rispettata. «Ritengo che il Senato sulle trasmissioni televisive abbia approvato un testo inaccettabile.

Una vera e propria discriminazione, in contrasto con la legge 482 che assicura le condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza da parte del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio.

È ancor più inaccettabile – conclude Navarria – la discriminazione tra minoranze in quanto del tutto anticostituzionale. Non ho nulla contro la minoranza slovena ma è contro la Costituzione una disparità di trattamento tra sloveni e friulani.

Come si potrà continuare a sostenere la Specialità della nostra Regione? Quale rilancio sarà possibile se non riusciamo a difendere nemmeno i diritti linguistici di base? Temo che, se i friulani continueranno a dormire in queste occasioni, non ci si potrà aspettare molto nemmeno sulla incredibile legge elettorale che fa a pezzi il Friuli».

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