Il ritorno di Gemini l’ibis che non vuole lasciare Pordenone

LA STORIA
Ricordate l’ibis Gemini? Colei che si appostò sui davanzali della pediatria dell’ospedale cittadino per alcuni giorni e che fu riportata a forza in Austria, suo habitat naturale, non senza fatica? Ebbene, quasi due anni dopo ha scelto ancora di tornare nel Pordenonese, stavolta appostandosi, ormai da diversi giorni, davanti alla Base di Aviano con un gruppo di “amici”.
Era primavera 2019 quando Gemini fece la sua comparsa nel Friuli occidentale. L’ibis discola, che oggi ha sei anni di età, approdò sui davanzali della pediatria del Santa Maria degli Angeli. Non ne voleva sapere di andarsene, incoraggiata da coloro che decisero autonomamente di nutrirla. Troppa grazia.
Dopo essere stata portata via per la seconda volta dall’ospedale al centro di recupero della fauna selvatica di Fontanafredda, a metà marzo venne prelevata da un volontario (che l’aveva conosciuta l’anno prima nelle praterie dell’aviosuperficie della Comina dove il buffo pennuto aveva deciso di fermarsi) e portata al Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona). Per alcuni giorni rimase in voliera. Poi la riportarono in Austria, suo paese natale, in uno dei due siti riproduttivi che stanno sviluppando uno specifico progetto di ripopolamento e studio del comportamento.
Gli esperti ipotizzarono che liberandola di nuovo in zona si sarebbe riproposta la stessa situazione. «Purtroppo a Pordenone non si è capito che l’animale andava lasciato stare. Anzi, con l’ibis eremita alcuni hanno interagito e l’hanno alimentato. Ovvio che quindi tendeva a tornare, motivato a restare lì», dissero.
La decisione di rispedire Gemini in Austria fu presa mal volentieri perché così facendo si interferiva nel comportamento naturale. Gli ibis allevati con metodo imprinting, peraltro, tendono a essere confidenti con le persone.
L’ibis ribelle fa parte del progetto di reintroduzione europeo: nato in Austria dovrebbe svernare in Toscana, migrando autonomamente per poi tornare a casa. Gemini, invece, si era fermata a Fagagna in autunno, così come adesso. Dal centro friulano ogni giorno, con un gruppetto di ibis, torna nel Pordenonese, tra Spilimbergo, Sequals e Aviano. E da alcuni giorni staziona davanti alla Base, suscitando la curiosità della gente e dei fotografi. Al calar del sole fa rientro a Fagagna, all’Oasi Quadris, sua seconda casa che peraltro il 7 marzo, salvo cambiamenti dell’ultima ora, riaprirà alle visite del pubblico. —
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