Il ritorno dei fanti nella commemorazione della Patria del Friuli



Ritornano i fanti e riaffiora l’identità, non ancora troppo lontana nel tempo, della Cividale d’armi, città di confine e di caserme fra i due conflitti mondiali e fino agli anni Novanta, quelli della svolta e della progressiva smilitarizzazione. Il riuscito raduno nazionale del 52° Fanteria Alpi, del 59° Calabria, del 76° Napoli e del 120° Fornovo ha riportato la cittadina ducale, ieri, a un passato di cui resta nitida memoria e il cui superamento, all’epoca, fu difficile, perché privò l’abitato di una funzione e di una dimensione consolidate imponendogli di reinventarsi, di reimpostare la propria economia.

L’ha rammentato la vicesindaco Daniela Bernardi nel discorso ufficiale in piazza Duomo: «Conserviamo con orgoglio – ha detto l’esponente della giunta Balloch – il ricordo di quanti, seppure per un limitato periodo, furono nostri concittadini: voi fanti siete e resterete legati in modo indissolubile a queste terre, testimoni della vostra storia gloriosa. Questo ritrovo è importante soprattutto se diventa testimonianza per le nuove generazioni».

Concetti analoghi sono stati espressi dal deputato Roberto Novelli, mentre Carlo Dorigo, presidente della sezione locale dell’Associazione nazionale del fante (promotrice dell’adunata), ha sottolineato la voluta concomitanza dell’evento con la festa della Patria del Friuli: «Bisogna porre l’attenzione – ha scandito – su quei principi di specialità che fecero della Patria uno degli Stati precursori della democraticità».

E agganciandosi alla storia recente, ha rimarcato come non si possa dimenticare «la fondamentale presenza militare nella nostra regione: 15 reparti di fanteria erano attivi in Friuli Venezia Giulia durante la Guerra fredda, da Tarcento a Trieste, fino al Tagliamento».

Il momento clou del raduno, che ha offerto pure un’apprezzata esposizione di mezzi militari storici, è arrivato in tarda mattinata, con il solenne corteo da borgo di Ponte al monumento ai caduti di parco Italia; con i fanti hanno sfilato anche il gruppo storico culturale I Grigioverdi del Carso, in uniforme della Grande guerra, la Banda dei congedati Divisione/Brigata Mantova e sei cadetti della scuola militare Teuliè di Milano, accompagnati da un ufficiale. —



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