Il “regno” di Vagaggini passato ai raggi X Atap in assemblea sulla richiesta danni

Fra le contestazioni sfalci alla sua ditta di pompe funebri e meccanici della società usati per sistemare i suoi “bolidi”



È partita dalle segnalazioni dello stesso personale delle due spa, prontamente colte dai nuovi vertici di Atap e Servizi trasporti interregionali (Sti), la maxi indagine interna che si è concretizzata, dopo una meticolosa analisi documentale, in due esposti in procura nei confronti dell’imprenditore Mauro Vagaggini, 58 anni, residente a Cordenons, ex numero uno delle due società. La procura valuta l’ipotesi di peculato continuato mentre oggi l’assemblea dei soci di Atap è chiamata a decidere sull’azione di responsabilità civile nei confronti dell’ex amministratore. Sotto la lente degli inquirenti la passata gestione societaria: ogni aspetto sarà preso in esame.



Vagaggini è stato presidente del cda e amministratore delegato di Atap dal 7 maggio 2003 al 28 luglio 2017, ha ricoperto analoghi incarichi alla guida della Sti (società partecipata di Atap) dal 20 aprile 2005 al 27 gennaio 2016, per poi diventarne l’amministratore unico fino al 17 maggio 2019. Dopo che al timone di entrambe le spa è subentrato Narciso Gaspardo, sono state avviate le verifiche interne sull’era Vagaggini, che si sono concentrate sugli ultimi dieci anni (2010-2019). Le società si sono affidate all’avvocato Serena Giliberti per gli aspetti penali e all’avvocato Andrea Bellotto per i profili civili. All’indagato sono state già notificate tre diffide con richiesta di risarcimento danni dallo studio legale.



Sulla scorta della corposa documentazione allegata agli esposti, il pm Carmelo Barbaro ha delegato alla guardia di finanza di Pordenone una serie di perquisizioni. L’attico a Cordenons, posto in vendita sul sito Subito.it a fine giugno, è stato posto sotto sequestro preventivo per equivalente dai finanzieri. Il procuratore Raffaele Tito ha precisato che è stata ipotizzata la distrazione di fondi pubblici dalle due società per non meno di 130 mila euro. Somme di denaro di cui l’indagato aveva la disponibilità in virtù del suo incarico e utilizzate, secondo l’accusa, senza giustificativo e non per ragioni di servizio. Sono state contestate le spese per i pasti (10.666,78 euro addebitati ad Atap spa, 11 mila euro a Sti), per soggiorni due dei quali a Foligno e uno a Desenzano del Garda (1.578,75 euro a Atap e 221 euro a Sti), spese per l’acquisto di beni e servizi (1.873,12 euro Atap, 17.854,3 euro Sti), l’utilizzo dei due telepass aziendali per viaggi non inerenti l’attività (spese per 1.191,21 euro Atap, 2.913,42 euro Sti), rimborsi chilometrici per 31.477,63 euro senza pezze giustificative (Sti), l’uso promiscuo di un’auto aziendale non previsto da statuto e assemblea dell’Atap (con un guadagno stimato in 14.735 euro).



Nel capo di imputazione provvisorio il pm ha contestato inoltre a Vagaggini di aver affidato servizi per 5.075 euro a società a lui riconducibili, in una situazione di evidente conflitto di interesse e senza acquisire preventivi da terzi (Sti ha commissionato sfalci d’erba e manutenzione del verde a Onoranze funebri Vagaggini srl e Citygreen srl). Al vaglio del pm anche le sponsorizzazioni per 13.200 euro pagate da Sti all’Asd Fit lown (sodalizio ciclistico riconducibile a un familiare di Vagaggini) e alla North east ideas asd (scuderia per la quale l’indagato gareggiava come pilota di rally). Il pm sta conducendo verifiche anche sulle sponsorizzazioni di Atap spa per complessivi 14.934,57 euro all’Asd knfe racing Maniago, North east ideas asd e Scuderia Sagittario Pordenone per le quali Vagaggini ha gareggiato come pilota di rally. Dall’indagine interna non risultano controprestazioni. I meccanici dell’Atap hanno riferito di essere stati impiegati nel 2016 alla Citygreen srl per interventi di manutenzione su due auto da rally e sul rimorchio per un totale di 5-6 ore.



L’avvocato Marco Zucchiatti sta esaminando documentazione e contratti e confida di poter ricostruire con pezze giustificative e fatture alla mano la correttezza dell’operato del suo assistito nella gestione di Atap e Sti. «Siamo in possesso di una delibera del 2012 dell’Atap – ha osservato – con la quale si stabiliva che le spese sostenute nell’interesse dell’azienda andavano aggiunte al suo compenso mensile. Anticipare i soldi per pagare un pranzo di lavoro e poi chiederne il rimborso alla società non è un benefit, è una spesa di lavoro che viene normalmente rifusa nelle aziende». Quanto alle sponsorizzazioni, la difesa ha sottolineato che si trattava di gare, anche motoristiche, dove il logo delle società era stato esposto su cartelloni o gonfiabili. —



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