Il record del freddo: -24 a Pagnacco Soppressi in regione 22 treni su 59

Ventiquattro sotto zero. È la temperatura da record registrata nella notte di domenica nei pressi di Pagnacco. Quella di domenica sarà archiviata negli annali della meteorologia regionale come la notte più ghiacciata da almeno 80 anni. Intanto in regione sono stati soppressi 22 treni su 59: le porte - dicono le Fs - erano bloccate dal chiaccio.
UDINE.
Freddissimo. Oltre ogni previsione. Freddissimo da spazzare ogni record: quello dell’85, in primis. Per trovare temperature da freezer così in Friuli Venezia Giulia bisogna ritornare forse al 1929. Ma ecco i dati della scorsa notte, una notte davvero siberiana e questa volta l’aggettivo è più che appropriato. Le temperature nella scorsa nottata si sono abbassate fino a raggiungere i -22 gradi a Fusine in Valromana, a soli 850 metri di altezza, e i -19 sui 1.700 metri del monte Lussari.


Ma il vero dato che ha fatto impazzire ogni statistica è quello relativo alle minime della pianura. Valori davvero da non credere, a cominciare dai -24 registrati in una vallata collinare di Pagnacco, a 170 metri di altezza. Eccezione? Macché! Valori estremamente bassi si sono avuti anche nelle zone di pianura: -19 a Palazzolo, -17 a Cervignano, -16 a Gradisca e a Codroipo. Valori analoghi nel Pordenonese e nell’Isontino. E non è andata meglio nelle cosiddette ore calde: termometro attorno allo zero a mezzogiorno, a Trieste, sotto zero nelle altre città sempre a mezzogiorno: a Pordenone -4,5 gradi, a Gorizia -3,8, a Udine -3.


Già, ma adesso cosa accadrà? Un dato è certo, il freddo ha le ore contate. Ma prima che il ricambio dell’aria avvenga (in arrivo forti correnti sciroccali) ci sarà tempo per altre nevicate, ma questa volta la costa sarà esclusa. Le precipitazioni nevose dovrebbero cominciare oggi a metà giornata e proseguire dall’alta pianura in su anche nel corso della notte. Poi, le correnti calde tramuteranno la neve in pioggia che cadrà nei prossimi giorni fino a quote relativamente alte.


In Regione i treni - ha informato Trenitalia - sono rimasti bloccati a causa della neve entrata eccezionalmente (vento forte e neve fine) negli interstizi delle porte - e successiva ghiacciazione - che ne impedisce qualsiasi movimento. In particolare ciò avviene per le carrozze a media distanza. Ieri sono stati chiamati al lavoro i Tecnici in Impianto di Manutenzione carrozze a Trieste ma i risultati di qualsiasi intervento effettuato (compreso l’uso della fiamma viva) sono stati scarsi.


Anche mantenere in stazione i treni sempre sotto tensione e con il riscaldamento acceso, in alcuni casi, per l’intera giornata non ha prodotto lo sblocco delle porte. Inoltre tutti – tranne uno – i complessi costituiti da Ale 801 sono stati bloccati dal nevischio che ha mandato in corto circuito la trazione primaria. Sono stati chiesti sussidi al Veneto, ma anche lì si sono verificate le stesse difficoltà. Anche oggi i treni subiranno consistenti soppressioni. Ieri l’Udine-Carnia è stato sostituito da bus a causa del gasolio ghiacciato, e probabilmente lo stesso avverrà anche oggi. E anche per oggi la protezione civile regionale prevede numerose interruzioni al traffico ferroviario e gravi disagi per i pendolari.


I volontari della protezione civile, coadiuvati dalla sede centrale di Palmanova, ieri hanno lavorato a lungo. Sono stati distribuiti 700 quintali di sale a 17 Comuni, e complessivamente hanno lavorato 1.100 volontati in 120 Comuni del Friuli Venezia Giulia.


Gravi problemi e disagi anche sulle strade. Per evitare incidenti, Autovie venete - su indicazione della polizia stradale - ha chiuso l’altra notte per diverse ore il tratto Portogruaro-Latisana a causa di un lastrone di ghiaccio. Inoltre, diversi i mezzi pesanti bloccati nella notte per il congelamento delle valvole dei freni. Grande lo sforzo dei professionisti del soccorso stradale. Il ghiaccio ha interessato le rampe di diversi svincoli, in particolare quelli dell’A28. Infine, nella serata di ieri, moltissimi automobilisti si sono messi in viaggio per raggiungere gli stati dell’Est Europa dove trascorrere le vacanze natalizie. Non si sono registrate code, ma solo rallentamenti. Anche oggi si teme una giornata difficile sia per la riapertura al traffico dei mezzi pesanti sia per le previsioni meteo.


Il provvedimento di chiusura dell’autostrada è stato voluto dalla polizia stradale. Il tratto interessato dalla chiusura era compreso tra gli svincoli di Portogruaro e Latisana, sulla carreggiata Est. Poco prima del ponte sul Tagliamento, a 3 chilometri circa dalla nuova uscita di Latisana, si era formata una lastra di ghiaccio lunga almeno due chilometri. Pur essendo stata adoperata una miscela di solventi, la A4 è rimasta chiusa in quel tratto dalle 24.45 alle 5, con uscita obbligatoria al casello di Portogruaro, dove gli automobilisti hanno dovuto affrontare diversi chilometri di strada ghiacciata prima di immettersi sulla statale 14 e tornare in A4 via Latisana. All’alba è stata riaperta però solo la corsia di marcia lenta, mentre quella di sorpasso è rimasta chiusa fino al pomeriggio.


Non si sono verificati grossi incidenti, ma nel tratto tra Latisana e San Giorgio, sempre nella carreggiata Est verso Trieste, sono stati effettuati, tra le 2 e le 4, diversi recuperi di mezzi pesanti rimasti bloccati per il congelamento delle valvole frenanti. Dopo la notte passata all’addiaccio a recuperare automobili e camion bloccati dal gelo i mezzi di soccorso stradale hanno fatto gli straordinari anche la scorsa notte, caricando i camion a -15 gradi.


«Probabilmente Riccardi non ha voluto nè sentire, né vedere le proteste e la situazione che si e venuta a creare nelle autostrade regionali. Ma, forse, o vive in un altro pianeta o, dall’alto dove si sente collocato, non riesce a vedere la realtà che, ovviamente, lo smentisce. Pertanto, secondo Riccardi- sostiene il capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton – , si può affermare che è importante ciò che dice e non ciò che fa! Del resto, è in netta contraddizione il suo dire, rispetto al suo fare».
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