Il “rebus” delle sterpaglie, ecco come si bruciano

AVIANO. L’amministrazione comunale di Aviano ha informato i cittadini che è possibile bruciare sterpaglie, ramaglie e residui della potatura derivanti dalle lavorazioni agricole. Possibilità che era...

AVIANO. L’amministrazione comunale di Aviano ha informato i cittadini che è possibile bruciare sterpaglie, ramaglie e residui della potatura derivanti dalle lavorazioni agricole.

Possibilità che era stata esclusa da una normativa nazionale, ma la Regione è intervenuta recentemente ripristinandola. Attività prevista anche dal piano di azione comunale per la qualità dell’aria, approvato dalla giunta comunale nel febbraio scorso.

Il Comune ha emesso nei giorni scorsi una comunicazione in cui afferma che l’attività è consentita, ma secondo alcune modalità: «È consentito briciare a condizione – spiega l’amministrazione – che l’intervento avvenga entro 250 metri dal luogo di produzione e che le veneri prodotte siano reimpiegate nel ciclo colturale, tramite distribuzione sul terreno, come sostanze concimanti e ammendanti e lo spessore del materiale distribuito non sia superiore a 5 centimetri».

Il rogo degli scarti deve, però, essere comunicata all’ufficio della polizia municipale e dovrà essere effettuata lontano dalle strade e dalle abitazioni, avendo cura che il materiale sia convenientemente essiccato e che ci accende il fuoco vi assista fino a completo spegnimento.

Ogni altro rifiuto vegetale, invece, proveniente da aree verdi come orti, giardini, sfalci d’erba deve essere conferito all’ecocentro della zona industriale (ad eccezione di coloro che provvedendo al compostaggio domestico, usufruiscono della riduzione della tassa comunale. Previste sanzioni per i trasgressori. (d.s.)

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