Il ragazzo con il ciuffo che sognava in musica

Sfortunata esperienza a scuola, ma componeva e sapeva suonare più strumenti Secondo di 5 fratelli, era legatissimo alla famiglia, che l’aveva sempre sostenuto

La chitarra sempre accanto, perché quello strumento gli permetteva di suonare la musica che scriveva.

Il ciuffo che cadeva sugli occhi di un volto curioso, animato da una passione immensa.

E’ stata la musica, il grande filo conduttore della vita di Lorenzo Luca, un'esistenza che si è fermata troppo presto in una grigia mattina d'inizio primavera.

Suonava, e non solo la chitarra, Lorenzo, ma anche la batteria, il basso e la tastiera. E poi scriveva. Scriveva musica, bella e armoniosa, secondo chi l'ha ascoltata.

Cantava e suonava in un gruppo metal, ma aveva una sensibilità sopraffina per tutti i generi e attraverso le note che componeva esprimeva grande armonia.

Se ne era accorto in particolare Toni Ros, suo insegnante al liceo Pujatti di Sacile, ultima scuola frequentata dal ragazzo prima di ritirarsi circa un mese fa.

«Aveva saputo che anch'io suonavo in un gruppo e mi faceva ascoltare quello che scriveva – ha ricordato l'insegnante –. Io gli avevo consigliato di far sentire le sue composizioni a qualcuno del settore: era molto bravo, poteva avere un futuro nella musica».

Secondo di cinque fratelli, il papà Xheladin e la mamma Uka Arta lo avevano sempre assecondato in questa sua predisposizione. Per loro, originari dell’Albania, quel figlio che amava in modo smisurato la musica andava sostenuto: in lui credevano e ora che non c'è più anche una parte di loro se n’è andata.

Una famiglia distrutta, quella di Lorenzo, che era molto legato al fratello più grande, Kevin.

Lui lo ha ricordato postando un messaggio e una foto di loro due bambini sul suo profilo Facebook. Un ricordo struggente, al quale si sono uniti tantissimi amici del giovane.

Difficile comprendere che una vita se ne può andare anche a nemmeno vent'anni: è molto difficile farlo da adulti e lo è ancor di più quando si ha più o meno la stessa età di chi non c'è più.

Massimo Pighin

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