Il professor Vadori scomparso a Verzegnis

Il docente universitario manca da casa da sette giorni. La sua auto è stata ritrovata a Pozzis. Ricerche dei vigili del fuoco

VERZEGNIS. Ricerche in corso tra le province di Pordenone e Udine, in particolare nell’alta Val d’Arzino: è stata denunciata la scomparsa di Natale Vadori, 53 anni, interprete, studioso e docente universitario residente a San Vito al Tagliamento.

L’allarme è scattato dopo il ritrovamento della sua Renault Clio grigia, in sosta da giorni lungo la strada provinciale in comune di Verzegnis, in località Pozzis.

Dalle 16 di martedì 8 marzo Vadori manca da casa, in via Delfino, dove vive con i genitori Lucio e Maria e il fratello Andrea. Per alcuni giorni i familiari non si sono allarmati, abituati anche a lunghi periodi di assenza di Vadori per lo più legati a motivi di studio e lavoro.

Hanno provato a contattarlo in un paio di occasioni, trovando il cellulare spento. Nulla che potesse preoccuparli, dunque. Ma lunedì sono stati chiamati dai carabinieri, che hanno riferito loro del ritrovamento della Clio nella località di Pozzis in comune di Verzegnis.

Era stata notata già mercoledì scorso, in una zona dalla quale si diramano numerosi sentieri nella Val d’Arzino. Fino a quel momento, nulla di strano: la zona è frequentata da escursionisti, le auto lungo la strada non sono inusuali. Ma la Clio è stata vista, nello stesso punto, anche giovedì e venerdì.

Così i carabinieri udinesi si sono messi in contatto con i colleghi della provincia di Pordenone, per segnalare la vettura di proprietà di Vadori. Avvisati i familiari, si è formalizzata la denuncia di scomparsa e ieri sono scattate le ricerche.

Dalle 15.40 al tramonto sono entrati in azione i vigili del fuoco di Tolmezzo, Spilimbergo e Tolmezzo, con l’ausilio di un elicottero e due cani molecolari. Le ricerche riprenderanno mercoledì, all’alba: si concentreranno, con tutta probabilità, tra Pozzis di Verzegnis e la località di San Francesco, in comune di Vito d’Asio.

Ore d’apprensione, a casa Vadori. «Martedì 8 è uscito senza dire nulla di particolare, ha semplicemente chiesto alla madre se avesse bisogno di qualcosa – hanno riferito il padre Lucio e il fratello Andrea -. Mai nulla di strano, nell’ultimo periodo: era sereno, come sempre.

Gira parecchio in vari luoghi per il suo lavoro e non solo. Non è un escursionista e non ci ha mai riferito che andasse in quella zona. È sì andato in zone di montagna, in passato. Semmai, però, nel periodo estivo. La sua vettura è stata trovata in ordine, sia nell’abitacolo che all’esterno: era pulita, aveva documenti e benzina».

Vadori, slavista e traduttore, sino a pochi mesi fa ha insegnato all’università del Litorale di Capodistria. Già docente all’Università di Trieste e in altri luoghi, è autore di volumi di toponomastica, geografia e didattica sull’Europa centro-orientale. Fa parte dell’associazione laica di liturgia “Una voce”, di cui è stato anche presidente.

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