Il primo matrimonio sotto la loggia comunale Soluzione anti-Covid

sacile

Primo matrimonio sotto la Loggia del municipio: è la soluzione anti Covid-19 all’aria aperta e con la “benedizione laica” del consigliere comunale Marco Bottecchia, che ha celebrato le nozze tra Nadia Cigana e Andrea Michelin.

«Buona vita». Agli auguri di Bottecchia si sono uniti gli applausi di tanti sacilesi di passaggio in piazza del Popolo, con tutti curiosi attirati delle nozze in Loggia. Sacile è di nuovo capitale dei matrimoni civili, dopo il lockdown imposto dalla pandemia coronavirus che ha rinviato i fiori d’arancio per tante coppie: il 72 per cento dei “sì” in città si pronunciano in municipio e il 28 per cento davanti all’altare.

«La sede preferita è quella a palazzo Ragazzoni da aprile a dicembre – ricordano in municipio –. Dove il fascino è doppio per suonare la marcia nuziale civile: storia e arte. L’attrazione scatta per la nobile dimora cinquecentesca nella sala degli Imperatori dipinta dal Montemezzano e il tariffario è una spesa di qualche centinaio di euro».

In loggia le nozze si celebrano senza spesa e il sorpasso storico delle nozze civili su quelle religiose è capitato sei anni fa. Nel 2014 erano 32 i contratti matrimoniali firmati davanti alla fascia tricolore e 24 quelli davanti all’altare: nel 2019 si sono registrati 30 matrimoni civili e 12 in chiesa, divisi in due diocesi e cinque parrocchie.

L’ufficio demografico del Comune registra le tendenze dei fiori d’arancio sul territorio urbano. Il turismo matrimoniale ha un altro aspetto: ci sono coppie che arrivano innamorate del centro storico “alla veneziana” e altre che scelgono San Gregorio, oppure optano per la chiesetta di Vistorta nella tenuta dei Conti Brandolini d’Adda. Altri “promessi sposi” sacilesi scelgono a Vezia come amor (e moda) comandano. –



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