Il presidente lascia la città con la buonuscita

Sì al preliminare dopo una giornata piena di tensione. Secondo voci si intascherebbe 50 mila euro

SACILE. Venduta! Raffica di colpi scena. Con lieto fine. La Sacilese calcio da oggi avrà nuovi proprietari. Una cordata romana cui Francesco Baù ieri ha ceduto con un preliminare le proprie quote del club biancorosso. E pensare che sino alla tarda serata il tavolo sembrava saltato.

Uno strappo per molti versi inaspettato, visto lo stato avanzato della trattativa e l'ultimo incontro in uno studio legale di Bologna, in cui si erano gettate le basi del preliminare di vendita.

La frattura ricomposta. Fonti vicine al presidente Baù sostengono che a un certo punto erano mancate le garanzie richieste per il pagamento della “buonuscita” voluta dallo stesso Baù, che si perfezionerà a metà gennaio, quando è in programma la stipula dell’atto definitivo.

Per altri, invece, al momento di apporre la propria firma, l’attuale proprietario del club biancorosso avrebbe chiesto l’inserimento di nuove clausole, non previste nella bozza originaria. Indisponendo i rappresentanti della cordata romana (di cui, secondo indiscrezioni, farebbero parte anche alcuni imprenditori friulani).

Ma prima di cena ecco la svolta: secondo voci insistenti, un ritocco verso l’alto della buonuscita – si parla di una cifra attorno ai 50 mila euro, ma le voci non sono confernate –, che ha fatto cadere le ultime resistenze di Baù.

La fuga senza fine. I nomi dei nuovi proprietari saranno svelati oggi, ultimo giorno di mercato, che chiude stasera. Serve intervenire subito per cercare di rinforzare una rosa ridotta a dir poco all’osso dopo le cessioni dei giorni scorsi.

Ultime delle quali quelle anticipate ieri del portiere Lorenzo Andreatta al Venezia e del centrocampista Samuele Guizzo all’Imolese. A quanto pare, avrebbero chiesto lo svincolo anche gli ultimi baluardi della “vecchia” guardia, ovvero i difensori Pederiva e Bello, e l'attaccante De Martin.

Ma la nuova proprietà cambia lo scenario. E potrebbe consentire al tecnico Stefano Lombardi di rimpolpare il gruppo, per cercare un’ormai improbabile salvezza in serie D. Dopo lo sciopero di martedì – dovuto anche alla mancanza di pulizia negli spogliatoi – la squadra ha comunque ripreso regolarmente ad allenarsi.

La pista nuova. Nel frattempo era spuntata un’altra ancora di salvezza. Rappresentata da un imprenditore pugliese del ramo tessile che già nei giorni scorsi si era fatto avanti, sentendosi rispondere che la priorità spettava al gruppo romano. Il naufragio della trattativa sembrava avere riaperto questa pista.

Tanto che, secondo indiscrezioni, Baù avrebbe chiesto di incontrare il nuovo pretendente all’acquisto della Sacilese già in serata. Ma il colpo di scena romano ha ribaltato la situazione. Senza ulteriori attese.

In coda. Poco inclini ad attendere i genitori che ieri hanno affollato la sede del 25 Aprile per chiedere lo svincolo dei ragazzi del settore giovanile. L’assenza di Baù ha impedito loro di avere gli incartamenti richiesti, mettendo in difficoltà il segretario Italo Giorio.

Oggi, giovedì, il presidente è atteso a Sacile per le firme necessarie e la coda potrebbe ripetersi. Con il rischio che il clima si faccia infuocato. Anche per la nuova proprietà.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto