Il ponte di Ovedasso chiuso da sette anni

Il sindaco: abbiamo ricevuto i fondi per completare l’opera Appaltati gli ultimi interventi, si investiranno 2,5 milioni 
Luciano Patat

/ moggio udinese

È chiuso da oltre sette anni. Il 13 agosto 2014 il ponte di Ovedasso, che collega la frazione con il capoluogo di Moggio, è crollato sotto la furia del maltempo. E, da allora, gli abitanti della borgata sono costretti a utilizzare un guado sull’Aupa per muoversi. «Siamo ancora nella stessa situazione anche se è passato molto, troppo tempo – si lamenta uno dei residenti di Ovedasso, che conta una quarantina di abitanti –. Dobbiamo servirci del guado, che è scomodo e rovina le auto e ora siamo esasperati. Quando finiranno i lavori? Di recente è stato riconsegnato il ponte a Comeglians, senza nulla togliere alla Carnia, noi quanto dovremo aspettare?». È il sindaco, Giorgio Filaferro, a chiarire il quadro. «Abbiamo ricevuto dalla Protezione civile l’ultimo finanziamento utile a completare l’opera, un contributo da 500.000 euro che servirà per l’asfaltatura e la demolizione del guado. Poi, finalmente, sarà terminato anche l’ultimo lotto e l’infrastruttura potrà riaprire. Tempo pochi mesi e il ponte sarà a disposizione». Il viadotto, lungo 60 metri, è realizzato in acciaio Corten e il costo complessivo per la sua realizzazione si aggira sui 3 milioni di euro. «Capisco gli abitanti di Ovedasso e comprendo i disagi – attacca Filaferro –, ma l’iter per la costruzione del ponte è stato complicato a causa della mancanza di certe persone e mi sono dovuto rimboccare le maniche per trovare i finanziamenti. Molti non lo sanno, ma era il sottoscritto che, quando c’erano piogge consistenti, si alzava nel cuore della notte per mettere le transenne sul ponte crollato, evitando il transito».

È stata una gestazione lunga quella del manufatto. Il primo progetto per la ricostruzione, per un onere di 1 milione e 500.000 euro, prevedeva una lunghezza di 60 metri con l’esecuzione di una pila centrale a 30 metri dalle spalle, con contributo regionale ricevuto dal Comune di Moggio nell’ottobre 2017. Nel frattempo, la normativa è cambiata ed escludeva la possibilità di realizzare un ponte pile con distanza tra le stesse o dalle spalle inferiore a 40 metri. Il costo dell’opera è lievitato a 2 milioni e 500.000 euro, con il sindaco Filaferro che si attiva per trovare altri fondi, arrivati in parte grazie alla Regione (335.000 euro) e tramite il “Restitution Day” del Movimento 5 Stelle (665.000 euro), con l’interessamento dei parlamentari Sabrina De Carlo e Luca Sut. Adesso, con le ultime opere già appaltate, la ricostruzione del ponte sembra alle battute finali. E così, calerà il sipario su una vicenda durata 7 anni e che ha creato più di qualche mal di pancia. —

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