Il pianista Carlo Corazza vincitore in California con il suo cd da sognatore

Medaglia d’argento ai Global music awards per l’artista pordenonese «La malattia di Lyme mi ha portato a comporre per esprimermi» 

IL PERSONAGGIO

Il pordenonese Carlo Corazza ha ottenuto la medaglia d’argento nelle categorie miglior album e miglior compositore ai Global music awards in California quale autore di un disco per piano solo uscito nel novembre dello scorso anno. Registrato nello studio Artesuono di Stefano Amerio a Cavalicco, il cd contiene tredici tracce e ha per titolo “Dreamer’s landscape”. Nell’album è lo stesso Corazza a eseguire i brani da lui scritti. Ma, soprattutto, è la storia che sta dietro al disco a essere particolare. Pordenonese, classe 1978, il pianista e compositore ha vissuto per tredici anni a Gorizia, dove ha studiato e insegnato. Ora è docente al liceo musicale di Udine.

Corazza sembrava avviato a un’attività intensa quale camerista, con concerti già fissati in tutta Europa e con una tournée in Cina, quando la scoperta della malattia di Lyme (quella causata dalla puntura di una zecca) diagnosticata in ritardo l’ha costretto a sospendere ogni progetto. «Mi sono trovato catapultato in un mondo difficile, con una serie di ricoveri all’estero in cliniche specializzate e un peregrinare di ospedale in ospedale – racconta –. Abbandonata la carriera, nel tempo che mi rimaneva tra le visite e le cure, per una patologia che, nella sua forma cronica, non è ben conosciuta né studiata, mi sono dedicato alla composizione perché avevo bisogno di un canale di sfogo per esprimermi. Negli anni, il disco è venuto fuori proprio in questa maniera. Nel frattempo, le mie composizioni venivano eseguite in Austria, Slovenia, Italia e Ungheria, i miei brani piacevano a chi suonava con me e a chi li ascoltava, così me ne sono stati commissionati altri, finiti in produzioni discografiche».

La data della prima presentazione del cd era già fissata: il 29 febbraio, in occasione della giornata mondiale per le malattie rare, a villa Correr Dolfin, a Porcia, nella sede degli Amici della musica Salvador Gandino. Sarebbe stato il primo concerto di Corazza dopo otto anni di terapie. Del prestigioso riconoscimento californiano, comunicato all’artista a fine aprile, ancora non si sapeva nulla. Probabilmente, gli procurerà ingaggi futuri. Ma, nel frattempo, il destino (stavolta sotto forma di un virus) ha interrotto i buoni propositi del pianista e compositore. La presentazione è stata annullata e Corazza sta ovviamente pensando a quando poterla recuperare: la sua intenzione è di donare il ricavato della serata all’associazione Lyme Italia e Coinfezioni. «Lo stile di “Dreamer’s landscape” viaggia su un terreno misto, tra classica, musica da film e minimale, per dar vita a un vero e proprio crossover – afferma l’artista –. Il suo linguaggio è quindi particolarmente composito: si trovano echi del minimalismo del Philip Glass, della tradizione classica per quanto riguarda l’intreccio contrappuntistico e lo sviluppo tematico, del pop, della musica da film e della tradizione italiana per quanto invece riguarda l’armonia e le melodie. All’inizio, a causa dei dolori articolari, scrivevo in maniera molto semplice. Poi tale linguaggio si è affinato e ciò procurava benefici anche al mio stato di salute. Ora, attraverso questo lavoro, il mio intento è di riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica e, se possibile, la politica riguardo il problema di cui soffro da tredici anni». —

a.P.

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