Il mondo dell’arte è in lutto per la morte di Mario Stefanutti

Il Rojale e l’intero Friuli perdono una figura di spicco del panorama culturale.
È mancato infatti l’artista Mario Stefanutti, che dal 1993 risiedeva a Zompitta. Classe 1939, con le sue opere Stefanutti valorizzava da parecchi anni il contesto artistico locale realizzando in particolare dipinti, calcografie e ceramiche.
Nato a Udine, Mario Stefanutti ha frequentato per alcuni anni la scuola d’arte e ha completato gli studi superiori all’Istituto industriale.
Sposato con Emanuela Nonino, anche lei artista stimata in regione per le realizzazioni ceramiche ispirate in modo particolare alla cultura longobarda e al periodo della “Szecessziò” ungherese, da cui ha avuto il figlio Luca attualmente docente nell’Università di Padova, Mario era interessato in modo particolare all’arte figurativa che nel tempo lo ha avvicinato allo studio dei grandi maestri del passato.
Mario Stefanutti ha iniziato molto presto a esporre i suoi lavori in mostre personali e collettive nazionali e internazionali ottenendo numerosi riconoscimenti tra i quali il primo premio all’Accademia romana di Valle Giulia, nel 1973, e il primo premio medaglia d’oro città di Trieste nel 1976.
Fra le maggiori mostre personali vanno citate quelle tenutesi in California, a Francoforte e in vari capoluoghi di provincia italiani. Fra le mostre collettive che lo hanno visto partecipe invece vanno ricordate quelle organizzate in Australia, in Spagna, in Carinzia e negli Stati Uniti, precisamente a New York.
Dal 1980 l’artista friulano ha deciso di dedicarsi interamente all’arte figurativa scegliendola come professione ed esponendo in permanenza presso la bottega d’arte “La Tavolozza” di via Roma a Udine.
Alcune sue opere si trovano in luoghi importanti come il Duomo e il museo diocesano di Udine, il santuario della Madonna Missionaria di Tricesimo e i Musei vaticani.
Una sua raccolta di incisioni è stata donata a Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita ad Aquileia.
Chiusa la bottega d’arte “La Tavolozza”, Stefanutti ha inaugurato a Zompitta la sua galleria espositiva permanente.
Con la tecnica a olio si è dedicato in particolare alla ritrattistica, realizzando oltre 200 opere tra le quali il ritratto di San Luigi Scrosoppi, che è esposto nella navata sinistra del duomo di Udine.
Per alcuni anni Mario Stefanutti ha anche insegnato la calcografia in alcune scuole medie, dedicandosi nel contempo all’arte gnomonica – che tratta le meridiane murali – e al recupero di antiche icone votive delle abitazioni d’epoca presenti in Friuli.
Negli ultimi anni ha collaborato con la scuola mosaicisti di Spilimbergo per la realizzazione di un grande mosaico ispirato alla sua acquatinta “Anima naturale”, esposto nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona mite, umile, generosa, con una genialità arguta sia per l’arte che per la scienza e dotata di grande attenzione tanto per la spiritualità quanto per l’umanistica.
Una messa di suffragio sarà celebrata oggi alle 17 nel santuario di Madonna Missionaria di Tricesimo, mentre i funerali saranno celebrati domani alle 14.30 nella sala del commiato del cimitero maggiore di Padova. —
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