Il mistero del fiume che a Braulins risale verso i monti

Lo strano corso del Tagliamento allo studio dei geologi. Il percorso controcorrente riguarda un tratto di 400 metri

TRASAGHIS. Tutti i fiumi scendono al mare? Ditelo al Tagliamento, che ha sovvertito le leggi della fisica offrendo agli occhi sbalorditi del geologo e speleologo Andrea Mocchiutti lo spettacolo – come definirlo altrimenti? – di una virata verso monte.

Accade all’altezza di Braulins, frazione di Trasaghis: «Un fatto singolarissimo, eccezionale», conferma l’esperto, che per primo si è accorto di un fenomeno reso visibile, probabilmente, dal basso livello dell’acqua tipico di questo periodo dell’anno e che lo ha documentato con fotografie e riprese aree, subito condivise con vari colleghi per arrivare alla soluzione dell’arcano.

Un braccio del fiume, di punto in bianco, fa dietrofront, lasciando al corso principale la sua naturale discesa verso valle e imboccando il senso di marcia opposto, in direzione appunto della montagna: il tutto avviene alcuni metri, fra i 3 e i 4, più in basso del letto del filone centrale del Tagliamento. La “risalita” si protrae circa 400 metri, al termine dei quali il canale si inabissa sotto rocce calcaree imboccando, evidentemente, un percorso sotterraneo. Dove finirà? E da quando si verifica questo caso più unico che raro, «a prima vista – precisa il geologo – di natura carsica»? Nessuno può dirlo, allo stato.

«Io stesso – commenta Mocchiutti – ho frequentato più volte questo specifico punto del fiume, ma non avevo mai notato anomalie. È verosimile che la carenza d’acqua tipica della fase estiva abbia palesato una realtà che in condizioni di maggiore portata non è percepibile. Di certo – scandisce – vedere l’acqua che torna indietro, verso la montagna da cui è scesa, è un’immagine surreale, che ha un sapore di mistero: sono rimasto a bocca aperta, sbalordito e affascinato».

La zona in cui il flusso del braccio “ribelle” del Tagliamento scompare sotto la roccia si trova in corrispondenza dell’abitato di Braulins, «dove in effetti – fa presente il geologo – nelle case si riscontrano, talora, problemi di allagamenti degli scantinati». Che la colpa sia proprio del fiume “controcorrente”? È un’ipotesi. L’idea, a questo punto, è di utilizzare un tracciante (sostanza innocua per l’ambiente) per capire dove sbuchino le acque che finiscono sottoterra.


 

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