«Il mio sogno? Al corteo col “mulo” meccanico»

OVARO. Mattia Crosilla vive ad Ovaro. Lavora a Tolmezzo come meccanico. Ha 65 anni e una grandissima passione per il suo mestiere. Quest’anno festeggerà i 50 di tuta, come dice lui, quella che appunto indossa tutte le mattine da quando era quindicenne.
L’ha sempre indossata, la tuta blu. Anche quando lo hanno chiamato a fare il militare come artigliere a Pontebba. Gli chiesero cosa facesse nella vita e lui replicò orgoglioso di essere un meccanico. Detto e fatto: fu immediatamente destinato all’officina che si occupava della manutenzione dei mezzi militari in dotazione alla caserma.
«Lavoravo - ricorda - sulle Campagnole, le mitiche jeep militari, ma anche sui cosiddetti Cl o camion leggeri e sui Cm, i camion medi. Era un’attività che mi piaceva tantissimo al punto che il periodo di leva praticamente volò senza che me ne accorgessi. Una volta tornato a casa e ripreso il mio lavoro nell’officina del paese mi rimase la grande passione per i mezzi militari. Volevo assolutamente acquistare una Campagnola».
L’occasione gli arrivò inaspettata grazie a un’asta organizzata dall’Esercito. Tornò a casa con la sua jeep e in poco tempo la rimise a posto. La usa tuttora e funziona alla meraviglia. Ma non era pago, perché la sua vera passione era il “Mulo meccanico”, un mezzo militare a tre ruote nato con lo specifico obiettivo di sostituire gli animali che hanno fatto la storia degli alpini.
«Un proposito - dice ancora – che è andato vano perchè i muli sono insostituibili. Ma resta il fatto che quel mezzo militare lo volevo e basta. L’ho cercato in tutta Italia per mesi, anzi, per anni. Poi, grazie anche a Internet, ho avuto il colpo di fortuna e ho saputo che un “esemplare” era finito nella Bassa friulana. Mi informai e seppi che avrei potuto acquistarlo coronando così il mio grande sogno. Quel mezzo fu realizzato grazie a uno studio di tre ingegneri in collaborazione con la Guzzi che forniva i motori di molti mezzi militari».
Mattia Crosilla portò a Ovaro il suo “Mulo meccanico” e gli dedicò tutto se stesso per rimetterlo a nuovo. «Funziona che è una meraviglia – rivela – funziona come un orologio svizzero. Il motore Guzzi è un 750 cc, lo stesso del California, la moto in uso alla Polizia degli Stati Uniti. Ha la trazione su tutte tre le ruote e un bloccaggio differenziale e quindi è molto duttile. Non solo, ma dispone di una particolare leva che gli consente di ridurre l’ampiezza o carreggiata posteriore da 1 metro e 40 centimetri a 1 metro e 10».
Una particolarità, questa, che lo rese pericoloso per alcuni soldati per così dire un po’ esuberanti che facevano questa manovra di riduzione in corsa e magari su tratti difficili. «Mi pare - insiste - che di questo mezzo fossero stati costruiti neppure 200 “esemplari”». Mattia non lo dice, ma adesso il suo grande sogno è quello di sfilare domenica, a Pordenone. «Ma ho tanto lavoro – si schermisce – vedremo cosa fare. Ma sarebbe bello».
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