Il meglio del made in Friuli realizza il resort Villaverde

L’opera voluta da Gabriele Lualdi è stata affidata all’architetto Alessio Princic. Da Snaidero a Moroso e Gervasoni. E 1.800 metri di soffitto firmato Celiberti

FAGAGNA. Non è solo un resort, ma la sintesi di alcune delle eccellenze del made in Friuli.

A Villaverde di Fagagna sono quasi ultimati i lavori di costruzione dell’albergo collegato con il Golf club Udine; un risort che non vuole essere solo il punto di ritrovo di chi gioca, anzi. È un inno all’imprenditoria, all’architettura e all’arte del Friuli. Friulano è Gabriele Lualdi, l’imprenditore che ha deciso di investire in un centro benessere, unico nel suo genere.

Friulano è l’architetto, Alessio Princic, che è riuscito a dare forma all’idea avuta dall’imprenditore. Di questa terra, in un’ottica di armonia di forme e colori, è inserita anche la mano di Giorgio Celiberti, autore di un’opera di 1.800 metriquadrati.

Non un resort, dunque, ma un’opera d’arte che ha preso forma ai piedi delle Alpi, in mezzo al verde. L’architetto Princic, insieme con Lualdi, ha voluto inserire in questo contesto produtti e figure friulane, dalla Snaidero, a Moroso, a Gervasoni e Accento. Così come gli artigiani che stanno tuttora lavorando agli arredi sono friulani, a dimostrazione della qualità delle nostre aziende.

L’architetto Princic ci ha permesso, in anteprima, di entrare a scoprire i segreti del nuovo Resort Villaverde. Dall’esterno il nuovo resort Villaverde risulta collegato alla club house con una passerella pedonale che passa sopra la strada provinciale, strada provinciale che una volta all’interno, scompare. «La complessità del progetto – spiega Princic – è elevata.

Abbiamo sfruttato le caratteristiche del terreno per mascherare l’edificio nel paesaggio e privilegiare gli spazi esterni inseriti in doline e luoghi protetti come la piscina».

Come detto la cosa sorprendente è che dalla hall, la superficie verde del resort è un tutt’uno con quella del campo. Della hall, però, oltre al paesaggio che con i colori dell’autunno toglie il fiato, colpisce il soffitto che è un’immensa opera d’arte (1.800 metri quadrati) del maestro Celiberti che ha firmato anche il motivo delle piastrelle delle zona wellness.

«Avevo in testa qualcosa – spiega Princic che ha disegnato oltre alla struttura ogni singolo pezzo posto all’interno dell’edificio –, ma non riuscivo a trovare nulla che mi soddisfasse. Poi ho visto un quadro del maestro Celiberti. Gli ho chiesto se me lo poteva prestare e, nel mio studio, abbiamo estratto quella che è divenuto il motivo della piastrella che è stata collocata in sequenza casuale nelle piscine».

Dalla hall si scende per 12 metri su quella che non è un’opera d’arte ma è un vero spettacolo: una scala appesa che porta alle stanze dell’hotel e giù al resort e al centro medico. Dovunque c’è un ricercato gioco di colori e materiali, mai banali, sempre ricercati.

Punto per assolutamente inaspettato i materiali che non sempre “ricchi”. Un esempio: il pavimento dell’immensa terrazza: «C’abbiamo messo mesi – spiega Princic – per creare tutte le composizioni, un lavoro enorme, ma il materiale è quello che tutti abbiamo nei garage, il “simagres”».

Nelle camere, al di là dell’arredo creato ad hoc quello che colpisce è il panorama: le stanze sono composte da tre pareti e una vetrata che dà sul campo da golf. «Il gioco dei colori, i rivestimenti, i disegni delle camere – spiega ancora Princic – tutto è stato pensato, disegnato, sviluppato per dare un oggetto unico visitabile anche solo per curiosità».

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