Il manto della Madonna costruito dai mille pezzi di tessuto donati dai fedeli

Il nuovo manto è stato cucito dalle mani pazienti di quattro volontarie, è lungo 4,7 metri e, sul retro, è formato da mille pezzetti di stoffa donata, molti di più dei 608 del primo

Milena Bidinost

Un anno dopo l’incendio, da ieri la statua della Madonna della Vita della chiesa di Santa Giovanna d’Arco – restaurata dopo l’incendio del 2022 – ha sul capo un nuovo manto, più lungo e composto da un migliaio di pezzi di tessuto donati a Maria dai devoti.

L’hanno accompagnata, come un anno fa, i volontari del gruppo alpini di Cordenons con il parroco, don Angelo Grillo, che ha presieduto la messa, animata dal coro, e ha guidato la processione per le vie della frazione partecipata dai bambini e della comunità di fedeli. La festa dedicata alla Madonna della Vita è stata un segno concreto della devozione di molte persone, che hanno voluto superare la brutta esperienza vissuta lo scorso anno e guardare con speranza e devozione alla Madonna.

«Un anno fa – ha ricordato don Grillo durante la messa – qualcuno ha dato fuoco alla statua della Madonna della Vita, non sappiamo chi, ma non è stato un incidente e questo fatto ci ha mortificato, umiliato, deluso, la nostra comunità è rimasta molto ferita. Oggi abbiamo nuovamente la statua della Madonna, che è tornata restaura dopo quell’incendio, e un nuovo manto. Voglio leggere quanto avvenuto in questo modo: Maria era nel cenacolo con gli apostoli il giorno di Pentecoste, era sotto la croce con Gesù il giorno in cui lo hanno ucciso, non si può baipassare la Madonna, non si può stare senza di lei» .

Il nuovo manto è stato cucito dalle mani pazienti di quattro volontarie, è lungo 4,7 metri e, sul retro, è formato da mille pezzetti di stoffa donata, molti di più dei 608 del primo manto. Uniti e cuciti insieme questi pezzi di stoffa formano un unico grande abbraccio a Maria e rappresentano persone, ma anche intere famiglie, gruppi di catechismo, in alcune sono impresse le manine dei bambini delle scuole materne di Villa d’Arco e Cordenons, altre tessere sono state fatte dalle mani dei nonni della Casa di riposo di Cordenons e altre ancora consegnate dalle associazioni di volontariato, il gruppo alpini, il coro del Glesiut, la Pro loco, i volontari Caritas, gli amatori calcio e i Podisti.

Dopo la processione è stato recitato l’atto di affidamento alla Madonna, mentre don Grillo ha ringraziato quanti hanno reso possibile il ripetersi, con rinnovata fede e devozione, di questa esperienza mariana. In chiesa sarà lasciata la cassetta con le preghiere raccolte e chi lo desidera potrà ancora inserire i propri pezzetti di stoffa, che saranno aggiunti al manto. Quest’ultimo ieri è stato custodito dai volontari, che per ragioni di sicurezza non hanno mai lasciato sola la statua della Vergine così da permettere ai fedeli di visitarla.

In serata il manto è stato ritirato per essere esposto nuovamente nel corso dell’anno, in altre occasioni significative. Per il futuro, rimane nelle intenzioni del parroco l’obiettivo di installate un sistema di sorveglianza in chiesa.

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