Il Malina come una discarica scattano controlli e multe

Il sentiero degli “Otto anelli” riempito di rifiuti, tegole, pannelli e casse di plastica
Di Alessandra Ceschia

REMANZACCO. Cumuli di piastrelle e laterizi fra i prati stabili, cartoni, secchi e bidoni abbandonati lungo l’argine del torrente Malina. È questo lo scenario che si prospetta lungo il percorso pedonale dei “Vot anei di Remanzâs”, i sentieri pedonali realizzati per gli amanti dell’ambiente e per i podisti punteggiati dai cartelli che richiamano il “divieto di discarica” e invitano a “rispettare la natura”. Che l’incuria e l’assoluta mancanza di rispetto per l’ambiente fossero tendenze tutt’altro che rare fra la popolazione già si sapeva, ma che per disfarsi di modesti quantitativi di rifiuti che potrebbero essere smaltiti anche all’interno dell’ecopiazzola comunale si debba deturpare un’area di pregio sistemata grazie al lavoro dei volontari è un fatto che lascia molta amarezza.

Nei giorni scorsi lungo il sentiero sono apparsi cumuli di materiale abbandonato che qualcuno ha depositato di nascosto, sacchetti e cartoni pieni di immondizie sono stati rovesciati anche nel letto del torrente, ormai invaso da una ricca vegetazione che rende sempre più difficile il deflusso delle acque del Malina, sempre più a rischio esondazione.

E l’amministrazione comunale, stanca dei comportamenti incivili che danneggiano il territorio e provocano costi che si riverberano su tutti i cittadini per lo smaltimento, intende utilizzare il pugno di ferro, individuando e sanzionando i responsabili.

«Abbiamo mandato gli operai comunali per recuperare il materiale e rimuoverlo – avverte il primo cittadino Daniela Briz – avvieremo anche le indagini per cercare di risalire agli autori di questi gesti, non è la prima volta che fra i rifiuti abbandonati troviamo tracce che ci aiutano in questo senso e, se del caso, applicheremo le sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 300 a un massimo di tremila euro, ma che possono essere raddoppiate nel caso si tratti di materiale pericoloso, stando a quanto indicato dal testo unico in materia ambientale».

Il percorso degli anelli è stato realizzato grazie alla buona volontà di privati cittadini e, soprattutto, di Marina Furlan. Un paziente lavoro di mappatura ha messo a disposizione degli appassionati del territorio un percorso che costeggia il torrente Malina e i prati stabili e ha ispirato anche la pubblicazione di due guide bilingue.

«Purtroppo, già in passato si sono verificati episodi simili in quell’area, abbiamo dovuto impedire la viabilità all’interno delle strade interpoderali che venivano utilizzate per lo scarico dei rifiuti – ricorda il sindaco –. Non solo - aggiunge – a distanza di pochi anni, qualcuno ha danneggiato anche la segnaletica, rompendo i cartelli, che ora dovremo sostituire».

Il Comune si attrezza come può, oltre a intensificare i controlli e a comminare sanzioni ai trasgressori, punta sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione. «Ogni anno organizziamo la giornata ecologica con la collaborazione delle associazioni, della protezione civile, degli alpini e dei cacciatori – assicura Briz –: abbiamo raccolto sanitari, lavatrici e materiale di ogni tipo, abbandonato nei boschi o lungo gli argini dei corsi d’acqua».

L’altro fronte d’intervento è quello dell’investimento sulle future generazioni. «Dobbiamo educare i ragazzi a diventare cittadini rispettosi dell’ambiente – argomenta il sindaco – per questo interveniamo nelle scuole, coinvolgiamo gli alunni nelle giornate ecologiche e organizziamo incontri come quello che si è tenuto nell’auditorium sul tema del riciclo e dell’ambiente, cui hanno partecipato le consulenti ambientali Arianna Spada e Antonella Stravisi e che si è concluso con una visita ai prati stabili nel campo di Marte. Nel frattempo – conclude – non possiamo che fare appello al senso civico dei cittadini, chiedendo loro di rispettare il territorio».

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