«Il maestro Sesso torna a scuola? È il benvenuto alla De Amicis»

CORDENONS. «È una meravigliosa notizia che il maestro Giovanni Sesso voglia ritornare anche quest’anno nella nostra scuola, così come molto bella è la sua idea pubblicare le poesie che, grazie a lui,...
CORDENONS. «È una meravigliosa notizia che il maestro Giovanni Sesso voglia ritornare anche quest’anno nella nostra scuola, così come molto bella è la sua idea pubblicare le poesie che, grazie a lui, i nostri alunni hanno imparato a scrivere lo scorso anno. La scuola lo appoggerà, lanciando un appello ai privati, genitori compresi, perché ci aiutino a sostenere le spese di pubblicazione».


La dirigente dell’istituto Alberto Manzi, Simonetta Polmonari, ha appreso dal
Messaggero Veneto
che Giovanni Sesso – l’86enne maestro di scuola di Cordenons che l’anno scorso ha insegnato la poesia come volontario agli alunni della elementare De Amicis (alle quarte, quinte e a una terza) – ha intenzione di ripetere l’esperienza anche quest’anno. Sesso non ha ancora presentato la domanda formale alla scuola, che la dirigente si dice già più che disponibile ad accoglierlo.


«Le insegnanti – dice Polmonari – sono rimaste entusiaste e con loro gli alunni. Ho letto gli scritti prodotti dai ragazzi durante le sue lezioni e sono meravigliosi. Per questo c’era già il desiderio di continuare la collaborazione con il maestro anche quest’anno, proseguendo nel programma di poesia. Sono perciò ben felice di sapere che vuole tornare a lavorare con noi». In questi mesi, Sesso ha ricevuto anche altre ricevute – da insegnanti di scuole della provincia – ma la priorità la darà alla elementare De Amicis, nella quale ha lavorato prima di andare in pensione.


Questa volta però il maestro intende riuscire anche in un’impresa, che non gli è riuscita lo scorso anno scolastico: trovare i fondi per pubblicare i lavori dei suoi ragazzi. Aveva presentato il progetto a un istituto di credito, ma invano. A lanciare un’idea perché il suo sogno diventi realtà è ora proprio la dirigente Polmonari. «I fondi di istituto – dice – sono vincolati ai bandi. Per questo tipo di progetto perciò ritengo che un aiuto potrebbe arrivare dalle famiglie o da sponsor privati: con il maestro potremmo lanciare una campagna di raccolta fondi». Questa potrebbe ad esempio sposarsi alla seconda edizione della Festa di istituto di fine anno in piazza della Vittoria, sulla quale il Consiglio di istituto non si è ancora espresso. I fondi raccolti a giugno nella prima edizione sono andati a sostegno del progetto “Senti chi parla, il nostro corpo”, programma di educazione all’affettività rivolto agli alunni delle classi quinte delle elementari.
(mi.bi.)


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