Il “Guernica” in mosaico non resterà più nascosto

L’opera dovrebbe essere collocata all’ingresso della scuola di Spilimbergo. Ma è anche stata richiesta per una mostra vicino a Malaga, città natale di Picasso

SPILIMBERGO. Una storia a lieto fine. E’ quella di un mosaico. Un’opera monumentale, frutto dell’ingegno e della creatività dei maestri e degli allievi della Scuola mosaicisti del Friuli che, dopo anni di oblio, potrebbe rivedere presto la luce. Era il 2005 quando la Camera dei deputati, su iniziativa dell’allora questore ed ex presidente del consiglio regionale Edouard Ballaman, commissionò all’istituto spilimberghese un’opera in mosaico riproducente il celebre quadro “Guernica” di Pablo Picasso, ospitato nel Museo nazionale d’arte moderna di Madrid.

Un mosaico imponente, lungo otto metri e largo quattro, riedizione fedele di una delle opere di più intenso significato civile del pittore spagnolo, una denuncia degli orrori della guerra che sarebbe dovuto essere collocato nella stazione della metropolitana Atocha della capitale spagnola, assurta agli onori della cronaca per l’attentato terrorista che provocò decine di vittime l’11 marzo 2004.

Il mosaico fu in un primo momento esposto a Roma, in piazza Montecitorio, assieme ad altre opere realizzate dagli studenti della scuola presieduta da Alido Gerussi, per poi essere donata al governo spagnolo. L’opera, acquistata dalla Camera per una cifra pari a 60 mila euro, si trovò però presto al centro di una accesa polemica: in buona sostanza, il governo di Josè Luis Rodriguez Zapatero ritenne poco corretto accostare una strage del terrorismo islamico al fascismo. Il mosaico fu allora impacchettato e confinato a Castelnuovo di Porto, nel deposito del mobilio dismesso dalla Camera.

Della vicenda si occupò l’allora sindaco Arturo Soresi che inviò una lettera all’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, chiedendo che la riproduzione musiva venisse ceduta in comodato al Comune di Spilimbergo, per poterla collocare in un luogo consono della città. Lettera rimasta morta sino all’estate dello scorso anno, quando proprio al presidente Gerussi, in concomitanza con i festeggiamenti dei 90 anni della scuola, riuscì il “colpaccio”: dopo un lungo lavoro di diplomazia, scambiò “Guernica” con un altro mosaico, “La giovane Italia”, realizzato per i 150 anni dell’unità d’Italia.

Il “Guernica” oggi è a Spilimbergo, gelosamente custodito nei magazzini di via Corridoni, ma ancora per poco. «Il Fogolâr furlan di Marbella, splendida località turistica della Costa del Sol, distante una manciata di chilometri da Malaga, città in cui nacqua Picasso – spiega Alido Gerussi –, vorrebbe ospitare, a marzo, una mostra della nostra scuola e l’idea che “Guernica” possa essere lì esposta piace alle istituzioni andaluse». L’unico inconveniente è la logistica. «Nel caso in cui dovessimo rinunciare al trasporto di “Guernica”, allora già entro Natale – conclude Gerussi – l’opera potrebbe sostituire il grande mosaico che oggi dà il benvenuto ai visitatori della scuola, la riproduzione dell’arazzo “Vin du monde” di André Lurçat».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto