Il governo inserisce il professor Di Minin nella struttura Ocse

MOIMACCO
Un incarico prestigioso, un nuovo scatto in una carriera già precedentemente ricca e brillante.
Il 44enne Alberto Di Minin, originario di Moimacco, è stato nominato dal ministro dell’università e della ricerca rappresentante italiano nel Working party on innovation and technology, uno dei gruppi di lavoro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) deputato a confrontare e sintetizzare le posizioni degli Stati membri su politiche di scienza, tecnologia e innovazione, stilando relative raccomandazioni.
Ex allievo del liceo classico Paolo Diacono di Cividale e in seguito del Collegio del mondo unito di Duino, dove ha completato gli studi superiori, dopo la laurea in economia Alberto Di Minin ha conseguito il Ph.D all’Università di Berkeley e dal 2019 è full professor of management alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Collabora come freelance col Sole 24 ore ed è pure direttore dell’istituto Galileo Galilei alla Chongqing University, in Cina. E adesso, appunto, è arrivato il compito di rappresentare l’Italia nel Working party on innovation and technology: obiettivi del team internazionale sono promuovere politiche volte a migliorare la produttività, a stimolare la crescita economica basata sulla conoscenza sostenibile e inclusiva, a rafforzare gli istituti di ricerca pubblici e incentivare il loro contributo all’innovazione e al progresso economico.
«Sono onorato per la nomina – commenta il professore, titolare del corso su “Comparative innovation policy” –, che rappresenta un’occasione unica per capire come le caratteristiche peculiari del nostro sistema nazionale dell’innovazione possano essere messe a confronto con quelle degli altri Stati Ocse. Farò del mio meglio per contribuire a sviluppare raccomandazioni che possano essere d’aiuto alle dinamiche di innovazione più interessanti e utili per il Paese». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto