Il giudice: il part-time deve essere adeguato alle esigenze familiari
Avere un orario di lavoro adeguato alle esigenze familiari si può: lo dimostra il caso di due dipendenti di altrettanti supermercati, uno di Porcia e l’altro di Pordenone, che contro questi ultimi hanno vinto la causa in tribunale. La Fisascat Cisl fa sapere che «il giudice ha riconosciuto alle due dipendenti del settore commercio l’impropria applicazione della flessibilità nell’orario part-time relativamente alla distribuzione dell’orario settimanale e giornaliero». Il sindacato ha prima tentato una risoluzione chiedendo l’identificazione di un orario che permettesse di conciliare impegni familiari e lavorativi, dato che l’orario introdotto dalle società risultava creare disagi all’organizzazione delle attività di natura privata e personale delle lavoratrici. «Entrambe le aziende opponevano la validità delle clausole flessibili applicate nei contratti individuali venendo tale prospettazione disattesa dal giudice – spiega il sindacato –. Da sempre sosteniamo gli impiegati a tempo parziale ritenendo che la fissazione dell’orario sia normata a tutela delle esigenze per tutte quelle persone che, per vari motivi, sono state assunte con orario ridotto. Non riuscendo a trovare riscontro con le aziende, ci siamo visti costretti a far valere le ragioni delle lavoratrici con due ricorsi presentati in tribunale a Pordenone attraverso l’assistenza del legale Fabrizio Querin. Il giudice Angelo Riccio Cobucci ha accolto le istanze delle lavoratrici ribadendo che, nel caso di prestazione a tempo parziale, il dipendente è interessato alla puntuale osservanza del suo impegno lavorativo in azienda onde conciliarlo con le proprie esigenze familiari e altre attività di lavoro, risultando nel part-time ininfluenti le esigenze organizzative datoriali».
Alle lavoratrici sono stati quindi assegnati giudizialmente un turno fisso di lavoro al mattino, esclusi domeniche e festivi, e il riconoscimento di un risarcimento economico dovuto al disagio patito a causa della variabilità dell’orario. «Sentenze importanti che riconoscono nel part-time uno strumento per conciliare lavoro e necessità personali, familiari o per cercare un’altra occupazione, togliendo quella discrezionalità di distribuzione dell’orario fatta passare come flessibilità organizzativa, che molte volte rende complicata la gestione extra-lavoro – conclude la Fisascat –. Preferiremmo trovare equilibri con la contrattazione nelle aziende, ma non sempre è possibile e bisogna affidarsi alle sentenze». —
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