Il giudice di pace: da oscurare le insegne Dacia arena allo stadio

UDINE. Il giudice di pace Carla Milocco, che in precedenza aveva sospeso l’ordinanza comunale di demolizione delle insegne Dacia arena allo stadio Friuli, ha deciso di modificare il precedente decreto chiedendo all’Udinese di oscurarle in attesa della sentenza d’Appello.
Ma i legali della società bianconera Luca De Pauli e Andrea Franchin hanno impugnato l’atto in Cassazione. E, almeno per il momento, le insegne resteranno al loro posto dopo tre anni di battaglie legali che hanno contrapposto il Comune e l’Udinese.
Il primo stop del Comune risale infatti al marzo del 2016 dopo che l’Udinese aveva presentato una richiesta “preventiva” per l’installazione delle insegne di circa 65 metri quadri, ma senza attendere la risposta le aveva posizionate all’esterno dello stadio da dove poi non si sono più mosse.
Per difendere la presunta legittimità delle super insegne, i legali dell’Udinese si sono rivolti prima al Tar, poi al Consiglio di Stato e infine pure alla Cassazione che di fatto ha chiuso la partita per quanto concerne la giustizia amministrativa.
Ma quando il Comune ha chiesto all’Udinese di togliere le insegne dando seguito alle sentenze, i legali bianconeri si sono rivolti alla Prefettura impugnando il provvedimento. Anche in quel caso il ricorso è stato respinto. Ed è a quel punto che l’Udinese ha bussato alla porta del giudice di pace presentando un ulteriore ricorso che aveva portato alla sospensione dell’ordinanza di demolizione delle insegne.
Tutto questo fino a pochi giorni fa quando il giudice di pace Milocco, con una ordinanza fuori udienza, tenuto conto anche dell’esito dei precedenti ricorsi, ha imposto all’Udinese di oscurare le insegne in attesa dell’esito della causa civile. Anche lì il Comune ha vinto il primo round, ma l’Udinese ha impugnato la sentenza. E lo stesso ha fatto con l’ultima ordinanza del giudice di pace.
La battaglia insomma continua e nel frattempo l’Udinese sta beneficiando dei ricavi legati alla sponsorizzazione che almeno in parte sono probabilmente dovuti alla presenza delle super insegne. “Fuori legge” per molti giudici (Tar, Consiglio di Stato, Cassazione e Tribunale civile) ma non ancora per tutti. E considerato che la sentenza della Corte d’appello potrebbe arrivare alla fine del 2020 gli avvocati dell’Udinese hanno (forse) già vinto la loro partita.
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