Il giallo delle multe croate spedite a chi non c’è stato

Le prime lettere con raccomandata sono appena arrivate: l’importo è di 198 euro. Federconsumatori: se necessario ricorreremo alla Corte Europea per non pagare

UDINE. Le prime multe sono arrivate da Pola con lettera raccomandata un paio di settimane fa. È così che alcuni friulani hanno scoperto di non aver pagato il ticket all’interno di un parcheggio privato in Croazia quest’estate. Non senza una certa sorpresa visto che a quell’epoca si trovavano da tutt’altra parte.

E non si tratta di spiccioli poichè la richiesta ammonta a 198 euro. Perplessi, hanno telefonato allo sportello udinese di Federconsumatori, ma le stesse richieste sono arrivate agli uffici di Gorizia, Pordenone e Trieste.

«Si tratta di cittadini che si sono rivolti a noi per ottenere tutela a fronte del ricevimento di decreti di esecuzione provenienti dalla Croazia – spiega la presidente di Federconsumatori Fvg Barbara Puschiasis – ma dai colleghi di Catania ci sono arrivate segnalazioni dello stesso tipo e in tutti i casi provenivano da persone che non hanno affatto trascorso le vacanze in Croazia. L’ingiunzione di pagamento, firmata da un avvocato e vidimata da un notaio, è scritta in lingua croata ed è corredata da una traduzione in lingua italiana.

Nel documento viene riportata la targa del veicolo e la data in cui viene contestato il mancato pagamento del ticket di un parcheggio privato che, stando a quanto viene contestato nella lettera, sarebbe stato utilizzato dal cittadino italiano durante un suo soggiorno in Croazia.

«Poichè i cittadini che si sono rivolti a noi ci riferiscono che mai si sono recati in Croazia nel periodo contestato, l’atto di ingiunzione risulta assolutamente illegittimo e infondato» osserva la presidente di Federconsumatori.

Qualche mese fa le società concessionarie di alcuni parcheggi dei centri croati, tra i quali Pola, Abbazia, Zara e Dubrovnik, avevano avviato un’azione di recupero crediti nei confronti di migliaia di italiani per mancato pagamento dei ticket dei parcheggi. Azioni legittime, se riguardanti persone che in Croazia c’erano state.

In questo caso, però, la genesi del provvedimento era ben diversa.

Probabilmente, queste non sono che le prime lettere notificate. Altre ne arriveranno. Federconsumatori si sta attrezzando per tutelare i cittadini che, come spiega l’avvocato Puschiasis, hanno diverse possibilità: «Possono decidere di pagare, oppure opporsi promuovendo una procedura in Croazia che chiaramente ha costi ben superiori rispetto al valore della sanzione e, oltretutto, deve essere proposta entro otto giorni dalla notifica del provvedimento. Chi se la sente può semplicemente ignorare l’ingiunzione.

«In alternativa – informa l’avvocato di Federconsumatori – chi decide di non pagare può presentare alle forze dell’ordine una denuncia, spiegando che nella data contestata dalla multa si trovava altrove, possibilmente producendo anche la dichiarazione di un testimone affinché venga avviato un procedimento volto ad accertare se nel caso si può configurare un reato».

Il documento deve essere spedito agli autori della missiva. Nel caso ciò non dovesse bastare e i consumatori si dovessero veder eseguire forzatamente il provvedimento con un eventuale atto di pignoramento non si esclude la proposizione di un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo poichè, visti i brevissimi termini per l’opposizione, verrebbero violati i principi dettati per un equo processo così come previsto dall’articolo 6 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libertà fondamentali. In ogni caso chiudere la vicenda senza pagare non si preannuncia un’operazione semplice.

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