Il Gervasutta festeggia lo “Spazio adolescenti”

Inaugurato un nuovo reparto per la Neuropsichiatria infantile Attrezzato grazie a Rotary Udine Patriarcato, associazioni e famiglie
Udine 02 dicembre 2011 inaugurazione gervasutta Tefoto Copyright PFP/Turco
Udine 02 dicembre 2011 inaugurazione gervasutta Tefoto Copyright PFP/Turco

Ognuno ci ha messo del suo: chi ha portato i divanetti, chi ha realizzato i poster e chi ha deciso i colori degli arredi. Con la collaborazione di associazioni, famiglie e soprattutto del Rotary club Udine Patriarcato, nasce il nuovo reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Gervasutta. Uno spazio vivace e allegro pensato per i mille bambini e ragazzi che ogni anno lo frequentano.

«Le stanze esistevano già, ma fino a poco tempo fa erano tristi e grigie – racconta il direttore della Soc, Silvana Cremaschi –. Così con la collaborazione di tutti abbiamo trasformato questi ambienti, indispensabili come luogo di aggregazione e di sostegno non solo per i giovani, ma anche per le famiglie».

Il reparto segue casi gravi, cioè di secondo livello, di bambini e ragazzi fino ai 18 anni. Si aiutano giovani con gravi ritardi dello sviluppo, autismo, problemi neurologici come l'epilessia, neuropsicologici come la dislessia, psichiatrici, oltre che casi di abusi sessuali e disturbi alimentari. «Qui si fanno tantissimi percorsi di vario tipo – continua la dottoressa Cremaschi – per questo ci sono molti ragazzi che sono ospiti della struttura: chi è in sala d'attesa per la visita, chi mangia e chi fa i compiti».

Da qui è nata l'idea di Mario Gentili, esponente del Rotary club Udine Patriarcato, che ha pensato di regalare, in nome del socio recentemente scomparso Dino Mantovani, gli arredi adatti ai giovani. «Obiettivo dell'iniziativa – ha spiegato il presidente del club service, Alberto Rosabian – è quello di difendere chi è in difficoltà come i ragazzi che frequentano la struttura». «Si tratta della difesa delle fragilità – ha aggiunto il direttore del distretto di Udine Gianna Zamaro, insieme al direttore dell'Ass 4 Giorgio Ros –. Non solo dei bambini, ma anche delle famiglie». Una fragilità che, come è stato spiegato da don Pasquale Cavallo amministratore delegato del Bertoni, «rende forti tutti».

Il Bertoni è solo uno dei tanti enti che hanno collaborato al successo dell'iniziativa. La scuola, infatti, ha acquistato i poster, la ditta Fanzutto ha realizzato i mobili su disegno dei ragazzi, l'associazione Abio ha donato i divanetti e “Adolescenti senza zucchero” ha contributo all'arredamento. In più c'è la possibilità di scambiarsi i libri grazie al book crossing, di conoscere il reparto con i pannelli colorati realizzati dai ragazzi, di studiare insieme agli insegnanti volontari, di partecipare a iniziative teatrali, formative e creative, come il concorso di poesie, racconti e disegni dal titolo “Ri..cominciare”. «E’ una piccola comunità con tanti diversi contributi – ha commentato il sindaco Furio Honsell – per dimostrare ai nostri più piccoli quanto sono importanti per noi».

Ilaria Gianfagna

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