Il figlio di Mauro Armani non si dà pace: "Amava questo hobby"

Armani si era anche comprato un suo velivolo che sabato è rimasto nell’hangar. Assicuratore di professione, era una colonna dell’associazionismo sportivo
FOTO MISSINATO - INCIDENTE IN COMINA
FOTO MISSINATO - INCIDENTE IN COMINA

PORDENONE. «Non riesco a spiegarmi cosa possa essere successo. Aspettiamo gli accertamenti e speriamo che siano in grado di dirci presto le cause di questo incidente.

Di solito mio padre usava il suo velivolo, un Corvus. Non so per quale motivo, questa volta, lui e Roberto Giacon abbiano utilizzato l’altro aereo».

Sono le parole di Francesco, figlio di Mauro Armani. Ieri pomeriggio, pochi minuti dopo lo schianto in cui Mauro e Roberto hanno perso la vita, un socio dell’Aeroclub Pordenone è riuscito a contattarlo e Francesco è immediatamente accorso sul luogo dell’incidente. «Da qualche anno mio padre era proprietario di un Corvus e lo utilizzava regolarmente quando decideva di andare a volare – ha spiegato – e ciò accadeva spesso visto che pilotare era l’hobby che preferiva».

Mauro Armani aveva conseguito il brevetto nel 2004 e da allora la sua presenza all’Aeroclub pordenonese era stata assidua. «Da giovane – ha aggiunto Francesco – amava praticare tanti sport, dal nuoto al tennis al ciclismo, poi con il passare degli anni il fascino del volo aveva preso il sopravvento e quella per gli aerei era diventata la sua più grande passione».

Molto attaccato alla famiglia, era da poco diventato nonno. Dal punto di vista professionale, Armani era attivo nel settore delle assicurazioni da più di 40 anni: oltre all’agenzia di Maniago, nel 2008, assieme ai figli Martina e Francesco, aveva aperto un’altra sede a Spilimbergo, in via Cavour.

Nel suo lavoro, le parole d’ordine erano serietà, professionalità e passione, «che, alla lunga, pagano sempre», come aveva tenuto a mettere in evidenza l’assicuratore in occasione dell’inaugurazione dell’agenzia della città del mosaico.

Al di là del lavoro, l’altra grande passione di Armani era lo sport. «Abbiamo giocato assieme negli anni Sessanta nella categoria Juniores del Ricreatorio sportivo di Maniago – ha ricordato il consigliere comunale ed ex assessore allo sport, Renzo Bolzicco –. Lo ricordiamo soprattutto per essere stato la colonna portante del Tennis club per quasi un ventennio». I componenti del sodalizio hanno infatti ricordato il ruolo fondamentale che Armani ha avuto per la crescita dell’associazione.

«Quello che oggi è il Tennis club lo dobbiamo in gran parte a Mauro – ha commentato il presidente del club, Daniele Fortugna –. Era un punto di riferimento: spesso lo chiamavo per chiedergli consigli. Non ci sono parole giuste in questi momenti». Al momento di lasciare la guida del Tennis club, Armani aveva dichiarato che quella era stata «un’indimenticabile e gratificante esperienza di vita».

Nell’occasione, aveva rivolto ai giovani l’appello ad avvicinarsi al mondo dell’associazionismo «per rinverdirlo con nuova linfa vitale».

A proposito di associazionismo, sia Mauro Armani che Roberto Giacon erano autentiche colonne dell’Aeroclub Pordenone anche per quanto riguardava l’organizzazione di iniziative di solidarietà.

Come esponenti del consiglio di amministrazione, erano ad esempio tra i principali promotori della “Giornata del volo”, iniziativa giunta ormai alla 14esima edizione che si tiene in maggio e offre alle persone portatrici di handicap la possibilità di vivere l’esperienza del volo. Proprio ieri mattina si era tenuta una riunione per l’organizzazione dell’edizione 2016 della manifestazione.

(ha collaborato Giulia Sacchi)

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