Il falco pellegrino torna in Val Rosandra

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Il falco pellegrino è tornato in Val Rosandra. La Riserva naturale regionale sta accogliendo da qualche giorno una coppia di volatili che hanno scelto le rocce della valle per mettere al mondo la propria prole.
La coppia - scrive Riccardo Tosques su Il Piccolo - ha optato per costruire il nido nella parete conosciuta come la “Bianca”, sopra la seconda galleria della pista ciclopedonale, un sito poco frequentato, se non dagli arrampicatori.
Ma la primavera, ormai alle porte, ha attirato anche un’altra coppia di uccelli: due corvi imperiali, altra specie di particolare pregio, identificata su un’altra falesia della Val Rosandra, denominata “Falchi”.
E proprio per l’arrivo dei quattro volatili è stata emessa un’ordinanza sindacale per tutelare al meglio gli animali.
Le segnalazioni della presenza degli uccelli sono giunte da due guardiacaccia della Provincia che hanno avvistato un maschio e una femmina di falco pellegrino «in evidente comportamento da coppia nidificante».
Poiché il periodo di accoppiamento, deposizione e involo dei piccoli dovrebbe terminare entro il 30 giugno, per evitare che i volatili vengano disturbati in questo delicato periodo, il sindaco di San Dorligo della Valle Sandy Klun ha firmato una ordinanza in cui è stato imposto il divieto di arrampicata sulla falesia denominata “Bianca” relativamente a tutti gli itinerari a sinistra di quello denominato “Ballerine” (escluso dal divieto) fino all’ingresso della galleria della pista ciclopedonale che proviene da Sant’Antonio in Bosco.
Il divieto è previsto anche sulla falesia denominata “Falchi” a partire dall’itinerario di arrampicata denominato “Falchi di Nerino”.
«I siti in Valle utilizzati dagli arrampicatori non mancano, quindi si spera che tutti comprendano e gioiscano della nidificazione del Falco pellegrino, visto che si tratta di una delle due uniche coppie presenti in tutta la provincia triestina», racconta Matteo Giraldi della Lipu Trieste.
L’altra coppia di falchi ha nidificato dall’altra parte del Carso triestino, nel comune di Duino Aurisina, in un antro posto tra le falesie del sentiero Rilke, in un luogo inaccessibile a umani e predatori.
«Auspichiamo un rispetto stretto dell’ordinanza, una diffusione tra gli arrampicatori del documento, soprattutto fra quelli non associati a nessuna realtà “istituzionale”, e una comprensione di tutti, per il bene di questa ormai nostra cara coppia di uccelli», aggiunge Giraldi.
Anni fa, esattamente nel 2002, fece molto scalpore la notizia dell’incidente occorso ad una coppia di gufi reali, una delle specie più rare d’Europa, che aveva scelto proprio la Val Rosandra per nidificare.
I due volatili abbandonarono le uova, poi preda di altri uccelli, in seguito ai rumori provocati dal trapano utilizzato da un gruppo di arrampicatori sportivi.
Ai trasgressori dell’ordinanza sarà applicata una sanzione di 100 euro.
A conti fatti questo è il terzo anno di fila che i falchi pellegrini prendono residenza in Val Rosandra, anche se il primo nido fu segnalato ufficialmente nel 2008 quando due giovani rocciatori impegnati in un’arrampicata su una delle tante vie adiacenti alla vecchia ferrovia per Erpelle vennero “ammoniti” da uno dei due rapaci con una picchiata che sfiorò i due.
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