Il cuoco in bicicletta torna e punta a scrivere un libro

Ha girato mezza Europa pagandosi i soggiorni insegnando ricette nelle case. Ora Michele ricomincia la dura vita quotidiana. Con un sogno

AVIANO. E’ tornato a casa, ad Aviano. Un ritorno che aveva preventivato da un po’ per trascorrere le festività natalizie con i genitori e gli affetti più cari, dopo poco meno di cinque mesi in giro per l’Europa, in sella alla bicicletta.

Michele Tomasini, il cook’a bike, cuoco in bicicletta che è partito il 19 luglio scorso da Pordenone ed è arrivato a Tallinn in Estonia, ha appeso la due ruote al muro: «Il progetto è finito, ora penso ad altro».

Ama scoprire cose nuove, sperimentare, conoscere e, sicuramente, non restare troppo a lungo in un posto. Rientrato ad Aviano domenica, sta già pensando a quello che farà a gennaio. «Vorrei scrivere un libro sulla mia esperienza, ho già contatti con una casa editrice – ha spiegato –. Ho vissuto tante avventure e conosciuto tanta gente, durante il mio viaggio, che è proseguito ben oltre Tallinn».

In Armenia, ad esempio, un amico gli ha già proposto un lavoro: fare il cuoco nel locale che sta per aprire nella capitale, Yerevan. E non è detto che con il 2015 il suo percorso vada proprio in quella direzione. Insomma, quel che è certo nel futuro di Michele è la volontà di fare qualcosa di nuovo.

«Dopo aver raggiunto Tallinn in bicicletta, l’obiettivo della mia avventura, cucinando nelle case in cui venivo ospitato – ha ricordato Michele – mi sono preso un po’ di tempo per capire cosa fare. L’unica cosa che sapevo è che non volevo tornare a casa».

Finlandia, Georgia, Turchia, Armenia sono soltanto alcuni dei Paesi che ha visitato prima di decidere di rientrare. Ma con calma. E’ rimasto un mese in Serbia, a Kragujevac, città che ospita uno stabilimento Fiat, azienda per la quale Michele lavorava. «La città già la conoscevo e lì ho trovato alcuni miei amici» ha affermato. In questa seconda parte del viaggio la bicicletta è stata soltanto uno dei mezzi con i quali si è mosso.

«Il progetto cook’a bike era già concluso, ma la mia voglia di viaggiare no». Finchè, a inizio dicembre, spinto dal desiderio di ritrovare i genitori, si è deciso ed è partito. Domenica mattina il pullman si è fermato all’autogrill di Portogruaro: Michele è sceso, ha scaricato la bicicletta e, dopo un cappuccino e una brioche, si è rimesso in sella e ha raggiunto casa pedalando.

«E’ stata l’ultima tappa del cook’a bike: in bicicletta sono partito, in bicicletta sono tornato. Sono arrivato a casa ma non vedo già l’ora di partire – ha confessato – è un fatto mio, emozionale, appena torno mi sento bloccato. Ma è anche una sensazione generale: sembra che in Italia tutto sia difficile, complicato, e così sono anche le azioni, gli argomenti, i pensieri».

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