Il convento delle Grazie potrebbe rinascere: presentato un progetto
. C’è un progetto per ricostruire il convento della Beata Vergine delle Grazie, struttura storica di Gemona crollata con il terremoto e della quale oggi resta solo il basamento con pochi resti delle mura laterali.
Tale progetto è stato presentato venerdì sera all’auditorium San Michele che ha registrato una notevole partecipazione di persone: si tratta della tesi laurea all’Università di Trieste di Andrea Comuzzi che nella serata è stato accompagnato da Giovanni Fraziano dell’ateneo triestino con la presenza dell’assessore comunale Flavia Virilli e un successivo confronto moderato dall’architetto Sandro Pittini.
L’ex convento della Beata Vergine delle Grazie, realizzato sul finire del 1400, è una struttura che è stata oggetto di diversi interventi nel corso dei secoli come ha spiegato Comuzzi, che tuttavia con il crollo avvenuto nel 1976 non è stata più ricostruita.
Non solo, dopo il terremoto, i quell’area è stato realizzato anche l’edificio che ospita la casa dello studente, una struttura che in particolare ha modificato l’assetto di quel luogo. Il progetto di Comuzzi parte da un’analisi storica dell’edificio e dà uno spunto interessante per recuperare quello spazio nel pieno del centro storico.
«L’obiettivo – ha spiegato – è trovare un soluzione unitaria per tutta l’area. I vari elementi, pur mantenendo la loro autonomia, risultano integrati in un tutt’uno funzionante organicamente». Il progetto di Comuzzi prevede la ricostruzione della facciata della chiesa con rosone, quale elemento identitario dell’edificio e viene riproposto anche il campanile. Uno degli elementi caratterizzanti della proposta è la realizzazione di una pedana su lato destro che permetterebbe di raggiungere la nuova struttura. Tale rampa è posta nel punto in cui un tempo c’era la loggia della Società degli Artieri, luogo oggi molto diverso rispetto al passato. Nel corso della serata si è avviata anche la discussione e c’è chi ha proposto di utilizzare un futuro edificio ricostruito in quel luogo per sistemare i lacunari del Pomponio Amalteo.
Tuttavia, sulle possibilità di effettuare quei lavori l’assessore Virilli ha chiarito: «Prendiamo atto delle proposte finalizzata alla sistemazione di un’area oggi un po’ sottotono ma al momento il Comune è impegnato ad affrontare altre criticità». —
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